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Eni: Filctem e Uil Venezia, no a chiusura cracking Marghera

Oggi assemblea al Petrolchimico, "pronti a mobilitazione"

Redazione ANSA VENEZIA
(ANSA) - VENEZIA, 05 MAG - Filctem Cgil e Uiltec di Venezia dicono no alla chiusura degli storici impianti cracking e aromatici, annunciato per la prossima settimana da Eni nello stabilimento Versalis di Porto Marghera (Venezia). L'annuncio è avvenuto stamani al termine di un'assemblea convocata dalle due sigle sindacali chimiche al capannone del Petrolchimico.

"La chiusura del cracking - sostengono i sindacati - è il primo passo per la dismissione dei petrolchimici Eni in Italia, ad incominciare da Ferrara e Mantova. La fermata degli impianti causerà forti ripercussioni sul futuro del polo chimico, con conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro fra occupazione diretta, appalti e indotto. Per l'ennesima volta l'Italia perde pezzi importanti di industria fondamentale per il tessuto economico del Paese, che sempre più dipenderà dalle economie di paesi concorrenti".

Secondo le due sigle chimiche di Cgil e Uil, inoltre, "il piano di riconversione proposto da Eni è insufficiente, incerto nei tempi e destina Porto Marghera ad attività di basso valore aggiunto, scarsa occupazione e povera di professionalità con bassi salari" e inoltre "non è all'altezza rispetto l'importanza strategica del polo industriale di Porto Marghera, ogni suo progetto è segno del fallimento industriale di Eni e della volontà di dismette la chimica e non solo in Italia. E' sorprendente come il Governo e le istituzioni locali, a partire dal Comune di Venezia, non vogliano capire che ciò che propone Eni per Venezia è la chiusura dell'intero polo chimico. Come gli anni passati, Eni con i suoi utili stratosferici approfittando dell'alto prezzo del petrolio e del gas continua ad investire miliardi di euro all'estero, mentre in Italia e a Porto Marghera annuncia vendite e chiusure".

Filctem e Uiltec annunciano infine iniziative di protesta e mobilitazione. (ANSA).

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