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Eolico: ecologisti contro nuovi progetti off shore Sardegna

Sono sei le richieste di rilascio concessioni, "è far west"

Redazione ANSA CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 28 MAR - L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato alla Direzione Compartimentale Marittima di Cagliari atti di opposizione al rilascio di due concessioni demaniali marittime per la realizzazione di altrettante centrali eoliche offshore flottanti nel mare del Sulcis da parte della Sea Wind Italia s.r.l. (sede legale nella zona industriale di Portoscuso). Di tratta di opposizioni che si aggiungono ad altre già depositate dall'associazione.

Sono sei i progetti di centrali eoliche offshore nei mari della Sardegna meridionale, con 174 aerogeneratori in progetto: nel dettaglio da parte di Repower Renewables.p.a. al largo di Capo Teulada, con 33 aerogeneratori; da Nora Ventu s.r.l con due progetti di centrali eoliche galleggianti offshore con 93 aerogeneratori per una capacità complessiva di 1,4 GW a 18 miglia marine a sud est di Cagliari e a 6 miglia marine a sud di Capo Teulada; da Ichnusa Wind Power s.r.l., con 42 aerogeneratori galleggianti alti 265 metri a circa 35 chilometri dalla costa sulcitana, per una potenza complessiva di 504 MW; da Seawind Italia s.r.l., con 48 aerogeneratori a 21 miglia marine a sud ovest dell'Isola di S. Pietro e a 6 miglia marine al largo dell'Isola di S. Antioco. Ancora nessun procedimento di Via è stato avviato.

"Si tratta di una delle più rilevanti conseguenze della volontà ormai di fatto conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma di produzione energetica - denuncia l'associazione - Questo assalto al mare sotto il profilo energetico è, purtroppo, conseguenza della scarsa e ben poco adeguata pianificazione delle reali esigenze energetiche, della deficitaria promozione del risparmio di energia, della inadeguata diversificazioni delle fonti di produzione, della mancanza di sistemi di accumulo energetico e, soprattutto, di una efficace individuazione delle aree di rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico sottratte a qualsiasi tipologia di produzione di energia. E' un vero e proprio Far West nel Mediterraneo - conclude il Grig - dove ogni società energetica sembra poter fare quello che vuole. Con un bel po' di soldi pubblici, tanto per cambiare. (ANSA).

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