Le associazioni ambientaliste e di sviluppo Wwf, Gcap (Coalizione contro la Povertà), Focsiv, Greenpeace e Legambiente chiedono al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che l'Italia lavori perché i Paesi donatori si impegnino a raggiungere entro il 2021 l'obiettivo fissato alla Cop21 per gli aiuti ai paesi poveri contro al crisi climatica.
Le ong chiedono anche che raddoppi la finanza pubblica italiana per il clima e la lotta alla povertà a partire dal 2022 e fino al 2025, e che sia istituito un "Fondo per il Clima", gestito da Cassa depositi e prestiti, in quanto istituzione finanziaria per la cooperazione allo sviluppo, con una significativa dotazione annuale pubblica.
"Secondo un sondaggio condotto dall'istituto di ricerca internazionale YouGov, l'85% del pubblico italiano ritiene che il governo italiano debba fornire ai paesi più poveri e in via di sviluppo il supporto finanziario e tecnologico per aiutarli a passare all'energia pulita -, scrivono le ong -. E' il consenso più ampio tra i paesi donatori. Alla Cop21 di Parigi nel 2015 i Paesi donatori si sono impegnati a mobilitare congiuntamente risorse pari a 100 miliardi di dollari l'anno entro il 2020, per assistere i Paesi in via di sviluppo nei loro sforzi di mitigazione e adattamento agli impatti del clima".