(ANSA) - ROMA, 26 NOV - L'86% degli italiani riconosce che
l'uomo ha contribuito a causare i cambiamenti climatici, ma il
69% crede che sia ancora possibile invertire la tendenza: una
percentuale di 10 punti superiori alla media europea (59%). Il
73% degli italiani ritiene di essere in prima persona coinvolto
nella soluzione di questa crisi. La rivela la seconda edizione
dell'indagine sul clima della Banca europea per gli investimenti
(BEI), realizzata dalla società di ricerche di mercato BVA. La
ricerca analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti
climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina.
Vi è un forte consenso tra gli italiani (94%) sul fatto che
il cambiamento climatico abbia avuto ripercussioni su oceani e
continenti negli ultimi decenni. Lo scioglimento dei ghiacciai
(47%), l'inquinamento atmosferico (40%) e l'aumento delle
temperature (39%) rappresentano i tre segni più preoccupanti dei
cambiamenti climatici per gli italiani.
Gli abitanti del Belpase ritengono che il fenomeno migratorio
sia influenzato dai cambiamenti climatici. Il 77% degli italiani
prevede che in futuro vi saranno profughi del clima. I giovani
italiani ritengono di essere probabilmente costretti a emigrare
in futuro in conseguenza dei cambiamenti climatici: il 38% di
coloro che appartengono alla fascia di età 15-29 anni prevede,
in futuro, di trasferirsi in un altro paese.
E' interessante il confronto fra le opinioni degli europei e
quelle dei cinesi in materia di crisi climatica. Il 73% dei
cinesi ritiene che i cambiamenti climatici siano tra i grandi
temi che la società deve affrontare, una percentuale di gran
lunga superiore a quella degli europei (47%) e degli americani
(39%). Ma i cinesi sono più ottimisti degli occidentali: l'80%
degli intervistati in Cina crede che sia ancora possibile
invertire la tendenza dei cambiamenti climatici, contro il 59%
degli europei e il 54% degli americani. (ANSA).
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