(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Legare un cane ad una catena, magari
per tutta la durata della sua vita, oggi è ancora legale in gran
parte d'Italia. Lo rivela il Rapporto "Verso il divieto di
tenere i cani legati alla catena", realizzato dalla startup
Green Impact e dalla ong contro il randagismo Save the Dogs and
Other Animals.
Il Rapporto passa in rassegna le normative regionali Italiane
e quelle di numerosi Stati dell'Unione Europea ed extra-UE. In
Italia ci sono regioni che sulla carta appaiono "virtuose", come
l'Umbria e la Campania, e che vietano chiaramente la detenzione
dei cani a catena. Ma nei fatti, la Regione Campania non ha
previsto sanzioni, rendendo la norma sostanzialmente non
attuabile. Fanno bene anche Abruzzo, Emilia-Romagna (che è stata
la prima regione italiana nel 2013 ad aver vietato l'utilizzo
della catena per i cani), Lombardia, Veneto e Puglia. Liguria,
Basilicata e Sicilia non hanno regolamentato la materia,
lasciando un vuoto normativo.
"Risulta evidente la necessità e l'urgenza di rivedere nella
maggior parte delle regioni italiane le leggi che regolamentano
la detenzione a catena - commenta la Presidente di Save the
Dogs, Sara Turetta - perché risultano poco chiare, incapaci di
tutelare davvero gli animali o piene di deroghe che lasciano
spazio a troppe scappatoie. Ci auguriamo che il divieto di
detenzione a catena diventi parte integrante di una legge
nazionale sul maltrattamento e che, in caso contrario,
Governatori prendano provvedimenti affinché la normativa sia
coerente con la rinnovata sensibilità degli italiani su questi
temi". (ANSA).
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