(ANSA) - GOLFO ARANCI, 13 MAG - Sui fondali del mare di Golfo
Aranci, nel nord est della Sardegna, è rinata una piccola
foresta marina di Posidonia: 2.500 piante acquatiche messe a
dimora per ripristinare 100 mq di fondale verde. Un progetto
portato avanti con il patrocinio del Comune e il supporto della
Regione Sardegna e della Guardia Costiera, mirato alla
salvaguardia della biodoversità. A realizzarlo sono state,
utilizando esclusivamente materiali sostenibili e
biodegradabili, "zeroCO2", startup italo-guatemalteca che
sviluppa attività di riforestazione ad alto impatto sociale, e
"Worldrise", onlus attiva per la conservazione e la
valorizzazione dell'ambiente marino.
Le operazioni di reimpianto delle talee di Posidonia oceanica
recuperate dalle piante sradicate dalle mareggiate, sono state
condotte nel corso di una settimana da operatori scientifici
subacquei dell'International School for Scientific Diving,
partner tecnico-scientifico del progetto.
"Spesso quando pensiamo ai problemi ecologici legati al mare
ci viene in mente l'inquinamento da plastiche e microplastiche.
Purtroppo però l'impronta umana non si ferma qui,
l'acidificazione delle acque, la scomparsa della biodiversità e
l'innalzamento dei mari ne sono la prova", ha spiegato Andrea
Pesce, fondatore di zeroCO2, durante la conferenza di
presentazione dei primi risultati del progetto.
"E' tempo di guardare oltre e agire non solo per lo sviluppo
sostenibile
ma per il ripristino degli ecosistemi.Con il progetto Posidonia
vogliamo dimostrare che è possibile, se agiamo insieme, creare
valore sul territorio, sensibilizzare e fornire una risposta
concreta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità",
ha aggiunto Mariasole Bianco, presidente di Worldrise. Il
progetto proseguirà per altri tre anni monitorando l'impianto di
riforestazione e gli effettivi rigenrativi sull'ecositema.
(ANSA).
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