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Acqua minerale, in Italia il maggior consumo pro capite Ue

Fatturato aziende 2,9 miliardi, canoni a stato 0,79% dei costi

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Nel periodo tra il 2012 e il 2019 il consumo di acqua confezionata in Italia è cresciuto a un tasso medio annuo del 2,4 per cento. Un incremento che ha contribuito a rafforzare i consumatori italiani come i primi della classe in Europa, forti di 222 litri pro capite di "minerale" bevuta l'anno, ovvero 13,5 miliardi di litri in totale. Questi dati emergono da una ricerca sul settore delle acque confezionate prodotta dall'Area studi di Mediobanca.

Secondo Mineracqua il fatturato delle aziende del settore è pari 2,9 miliardi di euro, secondo Mediobanca (che considera anche le bibite) è a 3,8 miliardi. Nel 2015 oltre il 39% delle concessioni prevedeva un canone svincolato dalla quantità di acqua emunta. Il Mef quantificava nel 2016 gli introiti complessivi da canone in 19,4 milioni di euro, di cui l'86,1% legato all'acqua emunta, per un valore medio di 1,16 euro a metro cubo. Nel 2015 i canoni di concessione erano pari allo 0,79% dei costi complessivi delle società imbottigliatrici e allo 0,68% del loro fatturato.

La seconda nazione europea per consumo pro capite è la Spagna con 174,9 litri. La Germania è terza (167,7 litri), il Portogallo è quarto (140,1 litri), l'Ungheria quinta (138,8 litri). La nazione con il consumo di acqua imbottigliata pro capite più bassa è la Norvegia (9,3 litri). La Svezia è a 10 litri annui, la Finlandia a 17 e la Danimarca a 19,6 litri. Il consumo medio europeo è di 142 litri l'anno.

L'acqua italiana in Gdo ha il prezzo medio al litro meno caro tra i grandi mercati europei: 20 centesimi contro i 36 centesimi della Germania e i 30 centesimi della Francia. Solo la Spagna, con 22 centesimi al litro, si avvicina ai prezzi italiani.

L'Italia è il secondo esportatore europeo dietro la Francia, che manda nel mondo acqua in bottiglia per 830 milioni di euro.

In Italia oltre i due terzi dell'acqua consumata è "liscia", e l'acqua minerale è il 76% del totale di bevande analcoliche consumate. I soft drinks sono il 20% circa e i succhi di frutta non arrivano al 4%. (ANSA).

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