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Media, 'polizia croata brucia telefoni e passaporti di migranti'

Guardian, le prove degli abusi in un rapporto della ong Nnk

11 ottobre 2024, 12:44

Redazione ANSA

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(ANSAmed) - ROMA, 11 OTT - La polizia di frontiera croata avrebbe bruciato vestiti, telefoni cellulari e passaporti sequestrati a richiedenti asilo che tentano di entrare nell'Unione Europea, prima di respingerli in Bosnia.

Un rapporto, corredato da fotografie di oggetti bruciati e testimonianze di aggressioni sessuali e pestaggi inflitti dalla polizia, è stato condiviso con il Guardian dall'organizzazione umanitaria No Name Kitchen (Nnk).

Ogni giorno, migliaia di persone provenienti dall'Asia meridionale, dal Medio Oriente e dall'Africa settentrionale, e in misura crescente anche dalla Cina, cercano di attraversare i Balcani per entrare nell'Ue. Molti vengono fermati dalla polizia di frontiera croata, perquisiti, derubati e violentemente respinti in Bosnia. Questi respingimenti sono stati denunciati come una violazione del diritto internazionale, secondo cui i richiedenti asilo devono avere la possibilità di presentare la loro domanda una volta entrati in un Paese. Nnk ha identificato otto grandi siti dove, secondo quanto riportato, la polizia croata avrebbe incenerito effetti personali e documenti necessari per presentare domanda di asilo. Gli smartphone bruciati potrebbero anche contenere prove degli abusi perpetrati dalla polizia croata, in video e foto, ha dichiarato Nnk.

Al confine tra Bosnia e Croazia, l'organizzazione ha identificato questi luoghi in aree note per i respingimenti e ha documentato carte d'identità, borse parzialmente bruciate, centinaia di telefoni, scarpe, occhiali, documenti ufficiali, power bank, denaro e altri oggetti, che confermano le testimonianze.

Nnk ha inoltre raccolto testimonianze di presunti episodi di violenza. A dicembre 2023, una donna marocchina di 23 anni, incinta, ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente dagli agenti croati prima che questi bruciassero i suoi effetti personali, insieme a quelli degli altri membri del gruppo con cui viaggiava. La donna, che viaggiava con il marito, un'altra donna e tre minorenni, ha riferito che una guardia di frontiera l'ha sottoposta a una perquisizione invasiva, compresa una ispezione interna dei genitali, minacciandola di stupro. "Dopo essere stati rilasciati dalle guardie e costretti a tornare in Bosnia, ho visto gli agenti bruciare gli oggetti che avevano confiscato", ha raccontato. In un'altra testimonianza, del novembre 2023, quattro marocchini hanno dichiarato di essere stati picchiati dalla polizia, che poi ha bruciato i loro effetti personali. Gli agenti li avrebbero costretti a camminare a piedi nudi sulle ceneri calde, minacciandoli con manganelli.

Un portavoce del ministero dell'interno croato ha dichiarato che la polizia ha una "politica di tolleranza zero per qualsiasi attività illegale commessa dal proprio personale" e che esiste un meccanismo indipendente per la supervisione del comportamento della polizia. Riguardo alle testimonianze della donna incinta e del gruppo di quattro uomini marocchini, il portavoce ha affermato: "È assolutamente inconcepibile che un incidente del genere possa verificarsi senza essere immediatamente denunciato alla polizia." (ANSAmed).

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