BEIRUT - La normalizzazione tra il governo siriano e i paesi arabi procede dopo il ripristino, nei mesi scorsi, dei rapporti diplomatici e politici tra Damasco e i paesi membri della Lega Araba. Lo riferiscono all'ANSA fonti diplomatiche arabe a Beirut e che seguono da vicino il dossier dei rapporti tra il presidente siriano Bashar al Assad, contestato dai paesi occidentali, e le cancellerie arabe del Medio Oriente.
Lunedì scorso si è svolto al Cairo, in Egitto, l'incontro periodico tra i paesi membri del cosiddetto Gruppo di Amman, dal nome della capitale giordana dove ai primi di maggio si era svolta la prima riunione tra ministri degli Esteri di Siria e dei paesi chiave della regione: Giordania, Arabia Saudita, Iraq ed Egitto. Al Cairo, il ministro degli Esteri Faysal Miqdad ha avuto incontri bilaterali con i colleghi saudita, giordano ed egiziano, oltre a partecipare alla riunione plenaria con i rappresentanti della politica estera di tutti i paesi partecipanti.
Nelle ultime settimane, resoconti di stampa arabi e occidentali avevano riferito di un rallentamento del percorso di normalizzazione diplomatica e politica tra Damasco e i paesi arabi. Questa era culminata con la partecipazione di Assad al vertice della Lega Araba in Arabia Saudita lo scorso maggio.
Secondo i media regionali, il rallentamento del processo era dovuto alla presunta mancanza di collaborazione da parte di Damasco nel rispetto degli accordi con Riad e le altre cancellerie arabe. Ad Amman il governo siriano si era impegnato a collaborare su due dossier principali: il contrasto alla produzione e al traffico di anfetamine Captagon dalla Siria ai mercati regionali, e il rimpatrio di oltre due milioni di profughi presenti tra Giordania e Libano.
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