BRUXELLES - Il candidato di punta dei socialisti europei e commissario al Lavoro, Nicolas Schmit, torna ad attaccare il memorandum Ue-Tunisia sulla migrazione per il modo in cui "è stato fatto" e perché dà al presidente tunisino Kais Saied "carta bianca" sui rifugiati. Ne parla in un'intervista alle agenzia di stampa, tra cui ANSA, riunite nell'European Newsroom.
L'intesa rappresenta "un aspetto essenziale delle relazioni esterne sulla migrazione: si tratta di denaro, di una scelta politica, di un Paese che ora è dominato da un regime autoritario, mi sarei aspettato uno scambio reale" ha spiegato, lamentando "l'assenza di discussione all'interno del collegio" dei Commissari: "in un'ora dovevamo dire sì o no": se non dicevi niente, era sì, quindi bisognava dire no in un'ora di venerdì pomeriggio".
"Sono un politico, ma sono anche un commissario e membro del collegio, quindi voglio essere informato sulle decisioni importanti e questa credo lo sia. Meloni era più informata di me", ha aggiunto. Nel merito, Schmit ha criticato il fatto che con l'intesa l'Ue abbia di fatto "dato carta bianca" a Saied, dicendogli "beh, cerca di fare qualcosa con questi rifugiati e proteggici dai contrabbandieri che portano i rifugiati in Europa", senza disporre dei controlli sul trattamento dei migranti. "Ora - ha concluso - sappiamo che i rifugiati vengono picchiati, portati nel deserto, violentati, derubati: questo non è, a mio avviso, un vero accordo".
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