Le problematiche affrontate da Porcheddu sono tutte di grande attualità: la sfida per la salvaguardia del patrimonio, spesso soggetto - dall'Italia alla Libia, dalla Grecia all'Algeria - ad abbandono e degrado; le piaghe della speculazione edilizia, degli scavi clandestini e del traffico illegale di reperti, che devastano e impoveriscono la memoria collettiva; le ricostruzioni abusate di monumenti simbolo dell'Antichità, come il Partenone, finalizzate ad attirare un turismo di massa sempre più dannoso per la conservazione delle vestigia; l'uso ideologico dell'eredità storica. All'interno di quest'ultima tematica si dipana il racconto puntuale e doloroso delle distruzioni dei siti archeologici del Medio Oriente perpetrate dallo Stato Islamico, e dei soprusi commessi di recente dall'esercito russo nei musei dell'Ucraina.
Ampio spazio è dedicato anche all'attentato terroristico che nel 2015 scosse il Museo del Bardo di Tunisi. I reportage e le interviste realizzate dall'autrice, che ha raccolto le voci dei protagonisti tunisini, scandiscono la narrazione di un evento sanguinoso e traumatico, al quale però i lavoratori della prestigiosa istituzione ospitata nell'antico palazzo del Bey, dai conservatori ai restauratori, hanno saputo reagire con dignità. Se un moderno mosaico collocato nell'atrio del museo commemora le vittime, Porcheddu ricorda che spetta ai governi e agli operatori culturali dei differenti paesi del Mediterraneo coltivare - al di là della retorica - i semi dello splendente incrocio di civiltà germogliato nel passato. (ANSAmed).
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