ROMA - La musica americana (jazz, rock and roll, blues) giunta in Italia alla fine della Seconda guerra mondiale ha influenzato generazioni di appassionati e di musicisti, entrando prepotentemente nella cultura popolare. Ma se è arcinoto l'impatto che queste sonorità hanno avuto sulla scena napoletana, poco o nulla si sa di quanto uno di questi generi, il jazz, abbia rappresentato in un'altra importante regione meridionale, la Puglia.
A raccontare questa storia sconosciuta ai più ci ha pensato Ugo Sbisà, giornalista, autore di programmi tv e radio, nonché di opere teatrali, e docente di "Storia ed estetica della musica afroamericana" al Conservatorio Piccinni di Bari (ma ha insegnato la stessa materia nei Conservatori di Lecce, Matera e Monopoli).
E' appena uscito il suo 'Puglia, le età del jazz' (Adda editore, pp.204, 15 euro), che in maniera personale tiene insieme tutte le varie facce dell'avventura del jazz in Puglia.
C'è la storia affascinante che parte dallo sbarco del jazz che accompagnava le truppe anglo-americane, che venne accolto con entusiasmo come in tutto il sud. Accanto all'esplodere di questa musica nelle radio, la presenza delle truppe americane fece sì che arrivassero in Puglia star come Marlene Dietrich, Frank Sinatra o Stan Getz (Renzo Arbore racconta di come arrivò a Foggia con la divisa delle truppe Usa).
Sbisà vede l'aspetto musicale, ma anche sociale, di questa 'invasione', e quindi la storia ricchissima (e splendidamente narrata) dei molti musicisti pugliesi - anche i primissimi jazzisti che si cimentarono in altre città - che si sono gettati nel sound d'oltreoceano a partire dagli anni Settanta, arrivando in molti casi alla platea nazionale. Nel libro ci sono anche le voci-testimonianze di questi musicisti (da Renzo Arbore a Vittorino Curci, fino a Pino Minafra, Dino Blasi e Roberto Ottaviano). Fino agli anni più recenti.
Sbisà parla poi della sua personale esperienza di appassionato e quindi critico e studioso della materia, e del suo personale contatto con il jazz, e con i suoi protagonisti (compreso Miles Davis). Un libro che non ha interesse ad essere un manuale storico, ma piuttosto una bella narrazione affettuosa ed appassionata di una musica, dei luoghi e delle persone che ne sono state influenzate, a partire dall'autore. Il tutto corredato anche da una nutrita collezione di foto che seguono il racconto delle Età del jazz in Puglia. (ANSAmed).