ROMA - L'Agenzia mondiale della sanità (Oms) torna a denunciare la grave carenza di carburante a Gaza che rappresenta un rischio "catastrofico" per il sistema sanitario dell'enclave palestinese". Il fabbisogno dei servizi sanitari di Gaza è stimato in 80.000 litri al giorno". ha dichiarato il capo dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus." La mancanza di carburante costringe le Nazioni Unite, compresa l'Oms e i loro partner a fare scelte impossibili", si è rammaricato il capo dell'Oms.
Gli ultimi 90.000 litri di carburante entrati a Gaza sono stati assegnati "a ospedali chiave" come il Nasser Medical Center, l'ospedale Al-Amal a Khan Younis e un ospedale da campo kuwaitiano a Rafah. Il carburante è stato fornito anche a 21 ambulanze gestite dalla Società della Mezzaluna Rossa Palestinese per "prevenire la completa interruzione dei servizi", ha detto ancora. "Non lo ripeteremo mai abbastanza: Gaza non può più perdere gli ospedali", ha insistito, ribadendo il suo appello per la riapertura del valico umanitario di Rafah". La carenza di carburante è ricorrente nell'enclave assediata, dove il carburante viene utilizzato per i generatori ospedalieri, per i veicoli umanitari e per le unità di desalinizzazione o per le panetterie, alcune delle quali operano con l'aiuto del Programma alimentare mondiale. Ma, avvertono gli operatori umanitari, mentre la situazione umanitaria rimane drammatica, se questa carenza di carburante continua, anche le panetterie rischiano di chiudere i battenti.
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