TUNISI - Di fronte alle crescenti perdite in termini di vite umane e finanziario e alle minacce legate ai cambiamenti climatici, il ministero dell'Agricoltura tunisino ha avviato due importanti programmi, "il primo volto a proteggere le città e i terreni agricoli dalle inondazioni, il secondo a sfruttare le precipitazioni in eccesso durante i periodi piovosi per coprire i bisogni delle regioni più colpite dalla siccità". Lo ha detto il rappresentante del Dipartimento dighe del ministero, Faiez Msallem, intervenendo a un dibattito su "Prevenzione e gestione della siccità e delle inondazioni", organizzato nell'ambito del V Forum Mediterraneo dell'Acqua a Tunisi.
Per quanto riguarda il progetto di protezione delle città e dei terreni agricoli dalle inondazioni, Msallem ha spiegato che la prima parte del progetto copre 80 km dal confine algerino alla diga di Sidi Salem, per un costo di 80 milioni di dollari (220 milioni di dinari). Questa parte è completa all'85%. La seconda parte riguarda lo wadi Mdjerda e i suoi affluenti e consisterà nel calibrare i flussi in questo wadi per proteggere le città e il territorio circostanti. Un primo bando di gara per questo progetto "è già stato lanciato", ha annunciato il funzionario. "Uno studio è stato lanciato nel 2016 per modellare i volumi in eccesso nei sistemi idrici del nord e decidere i meccanismi di trasferimento da pianificare", ha precisato Msallem, aggiungendo che questo studio tiene conto dei diversi scenari di cambiamento climatico.
Wafa Ben Amor, funzionaria del Dipartimento di Idraulica Urbana del ministero dei Lavori Pubblici, ha dichiarato che l'investimento stanziato dal suo dipartimento è passato da 15 milioni di dinari nel 2011 a 195 milioni nel 2023, un aumento che riflette chiaramente gli effetti del cambiamento climatico sul Paese. Il Dipartimento dei Lavori Pubblici sta attualmente attuando una strategia per proteggere le città e le aree urbane dalle inondazioni, dando priorità alle aree più a rischio. "Uno studio strategico sulla gestione del rischio di alluvioni in Tunisia è già stato lanciato, per un costo di 12 milioni di dinari. Questo studio aiuterà a mappare i rischi e sarà utilizzato per adeguare i futuri piani di sviluppo urbano in linea con i rischi potenziali", ha concluso.
Dal 1980 fino all'anno scorso i disastri causati da pericoli naturali in Tunisia hanno causato la morte di 1.098 persone, colpito quasi 300.000 persone e distrutto o danneggiato quasi 45.000 case nel paese, ha affermato il rappresentante del ministero dell'Agricoltura, Risorse idriche e Pesca, Mohamed Ben Saïd, La Tunisia ha vissuto anni di siccità con un forte aumento del numero di giorni caldi e della temperatura media annua di circa l'1,4%, ha aggiunto il funzionario. Inoltre, secondo la banca dati sulle perdite dovute alle catastrofi, messa a punto dal ministero dell'Ambiente nel 2014, la Tunisia è stata colpita da circa 2.500 catastrofi che hanno causato 1.075 morti tra il 1980 e il 2013. "Le perdite e i danni dovuti alle inondazioni a Nabeul nel 2018 sono stati stimati in 106 milioni di dollari, con la perdita di 2.400 posti di lavoro". Tra il 2005 e il 2020, la Tunisia è stata colpita da 4.332 incendi boschivi, che hanno distrutto circa 41.000 ettari di aree boschive.
Secondo un rapporto della Banca Mondiale, l'innalzamento del livello del mare potrebbe colpire quasi un quarto della zona costiera della Tunisia entro il 2050, con una potenziale perdita totale di territorio pari a 1,6 miliardi di dollari. Si prevede che la probabilità di inondazioni catastrofiche aumenterà di quasi dieci volte, e il costo del solo ripristino delle infrastrutture stradali dopo tali inondazioni potrebbe raggiungere i 277 milioni di dollari entro il 2050.
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