Da giocatrice ha vinto il campionato italiano "match play" e fatto parte anche della Nazionale. Anna Roscio, torinese doc, laureata in giurisprudenza, ha ereditato la passione del golf "da papà Vittorio e mamma Simona. Ha sposato uno dei protagonisti del green a livello mondiale, quell'Edoardo Molinari che nel suo invidiabile palmares vanta anche una Ryder Cup conquistata nel 2010. "Il sogno - rivela la Roscio - sarebbe quella di rivincerla a Roma e davanti al pubblico italiano". Con lui ha messo al mondo la piccola Margherita, la vittoria più bella. "Se è più difficile il ruolo di moglie o mamma? Avere accanto un atleta che gira il mondo non è facile, ma sono fortunata. Amo seguirlo ovunque anche se da quando è nata la piccola ho dovuto rivedere i miei piani".
Coordinatrice delle squadre nazionali femminili amateur della Fig, già capitano del Continental Team al Vagliano Trophy (la sfida biennale tra le selezioni di Gran Bretagna & Irlanda e dell'Europa Continentale), la Roscio sarà la responsabile del progetto in cantiere "Baby Ryder Cup", il nuovo format a squadre di circolo Under 12 e Under 10 della Fig. Il progetto è ambizioso e, come rivela la Roscio, "non si pone limiti. Avvicinare i bambini questo sport e far conoscere la Ryder - sottolinea - è il primo obiettivo. L'idea è appunto quella di ricreare l'atmosfera della classica partita di calcio della domenica tra amici. Con l'intenzione di strappare sorrisi e trasmettere l'importanza dello spirito di squadra. 'Se abbiamo notato potenziali campioni?'. Quelli si vedono subito. Non tanto per la qualità dei colpi che si possono sempre migliorare. A questa età quello che più conta sono l'attitudine e l'atteggiamento all'interno del green. Tantissime le Regioni che hanno partecipato all'iniziativa e il merito di questo successo è anche dei comitati regionali". Ma il sogno di Anna Roscio Molinari è anche quello di contribuire a rendere il golf una disciplina sempre più popolare, portandolo all'interno delle scuole e delle istituzioni. E farlo crescere, a livello femminile. Perché "questo non è solo uno sport maschile. Il golf è sempre stato considerato così anche per via delle televisioni che faticano a trasmettere partite e tornei al femminile. Eppure questa è una disciplina elegante dove contano tecnica, carattere e determinazione. Qualità che non mancano certo a noi donne. La speranza è che questa tendenza possa cambiare. 'Come fermare la fuga di talenti all'estero?' L'America, a livello di sport e studio, ha sempre offerto grandi possibilità. All'Italia non mancano le idee, bisogna però metterle in pratica ponendo sul piatto della bilancia le stesse opportunità. Sono sicura che così facendo nessun talento se ne andrebbe facilmente da questo Paese".