BRUXELLES - L'economia italiana migliora, ma resta ancora sotto la media Ue e non è soltanto perché bisogna aspettare gli effetti delle riforme strutturali: altri Paesi colpiti duramente dalla crisi e passati attraverso le riforme, come Spagna, Portogallo e i Baltici, crescono più velocemente. Inoltre, sull'Italia pesa ancora l'enorme fardello del debito, e bisogna intervenire subito per farlo scendere, approfittando della congiuntura migliore aiutata dalla Bce. E' questo, in sostanza, il quadro dell'economia italiana tracciato dal vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in un'intervista esclusiva all'ANSA.
Alla vigilia delle pagelle Ue sui conti pubblici, il suo messaggio è chiaro: "La situazione economica italiana sta lentamente migliorando, ma è importante mettere il debito pubblico su un sentiero discendente". Perché "resta una fonte di vulnerabilità per l'Italia ed è molto costoso per il Paese". Nel 2017 toglierà alle casse dello Stato, per il suo servizio, il 3,8% del Pil. E l'anno prossimo il 3,6%. E il pericolo che il conto diventi sempre più salato, è dietro l'angolo. "Al momento viviamo in un ambiente di tassi bassi, ma se c'è un cambio nella politica monetaria, se l'inflazione risale, questo si somma ai costi e può essere fonte di instabilità. Perciò è importante usare questa congiuntura economica per farlo scendere".
Altro "problema strutturale", che il Governo sta affrontando, è la bassa produttività. Le cause sono molteplici: "L'ambiente per le imprese, la normativa del lavoro, la giustizia". Ma per Dombrovskis non è solo un problema di riforme che tardano a dare frutti. "Se paragoniamo esperienze di altri Paesi fortemente colpiti dalla crisi come Irlanda, Spagna, Paesi Baltici, pure impegnati in un'agenda ambiziosa di riforme, al momento essi sono tra le economie che crescono più rapidamente", a differenza dell'Italia che "resta sotto la media Ue". Anche la disoccupazione resta alta, "sopra la media".
Ma quello italiano, spiega il vicepresidente lettone, è un quadro "con diverse sfumature", né bianco come lo vede Moscovici ("L'Italia sta migliorando", aveva detto dieci giorni fa), né nero come lo vede Katainen ("L'Italia non sta migliorando", aveva detto una settimana fa). Le banche, ad esempio, "migliorano", e hanno ceduto già "circa 44 miliardi di euro di crediti deteriorati, cioè il 13,5% dello stock totale".
E' chiaro che bisogna fare di più sul fronte npl, e la Commissione Ue sta lavorando in parallelo alla Bce. Dombrovskis ha chiarito i due diversi livelli di azione: "Vedo che c'è spesso confusione, bisogna distinguere due elementi. Quando si parla di azioni regolatorie, è qualcosa su cui lavora la Commissione, e lo stiamo facendo concentrandoci su nuovi prestiti che potenzialmente diventeranno non performing. La Bce fa invece una consultazione sulle azioni di supervisione che aprono anche agli stock, e dobbiamo vedere cosa esce dalla consultazione. Ma sono due cose diverse: in Commissione facciamo la 'level 1 action', chiamata regolamentazione orizzontale, per tutte le banche, e quello che fa l'SSM della Bce è supervisione o 'level 2', caso per caso".
Dombrovskis ha poi anticipato il contenuto della roadmap sul completamento dell'Unione economica e monetaria in arrivo il 6 dicembre: un budget dell'Eurozona nel bilancio Ue, con funzione di protezione degli investimenti, sostegno di pre-adesione per chi vuole entrare nell'euro, trasformazione dell'ESM in Fondo monetario europeo, e in backstop per il fondo salva-banche.
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