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Vaccini: Grillo va avanti e sfida i presidi, autocertificazione per 2018

Gia' usata per tutto il 2017. Nella proposta misure in base ai tassi di copertura sul territorio

Redazione ANSA ROMA

E' scontro sulle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza a scuola. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, va avanti nella linea annunciata e conferma che l'autocertificazione da parte dei genitori dell'avvenuta vaccinazione dei figli sarà valida per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19. Ma presidi e pediatri universitari contestano tale indicazione, contenuta nella circolare Salute-Istruzione dello scorso luglio: la circolare non ha efficacia, è la loro posizione, poichè l'autocertificazione "non è utilizzabile in campo sanitario". Da un lato, dunque, Grillo ribadisce che "lo strumento dell'autocertificazione è stato usato per tutto il 2017 e lo useremo anche per il 2018, perché Lorenzin non ha istituito l'Anagrafe vaccinale nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione", dall'altro l'Associazione nazionale presidi e il Collegio dei professori universitari di pediatria sottolineano che l'autocertificazione "non solo confligge con la vigente normativa sulla certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, ma contrasta con il DPR 445/2000 che recita 'I certificati medici, sanitari ... non possono essere sostituiti da altro documento". Dunque, sostengono, l'autocertificazione "non è utilizzabile in campo sanitario se non a seguito di espressa previsione legislativa". Posizioni opposte a fronte delle quali Grillo parla di "polemica surreale".

Il ministro ha inoltre annunciato che è stata depositata la proposta di legge della maggioranza in cui "spingeremo per il metodo della raccomandazione" alle famiglie e nella quale "prevederemo delle misure flessibili di obbligo sui territori, e quindi anche nelle regioni". In sostanza il testo dovrebbe introdurre l'obbligo alle vaccinazioni e le sanzioni solo in casi eccezionali. Una pdl che ha raccolto le critiche del Pd, secondo cui "l'obbligo flessibile è un ossimoro" mentre, ha annunciato il segretario Maurizio Martina, già 10mila firme sono state raccolte con la petizione del partito contro il rinvio dell'obbligo vaccinale previsto dal decreto Milleprorpoghe, la cui approvazione è però attesa non prima di settembre. Anche Forza Italia contesta e chiede, con Francesco Giro, le dimissioni del ministro Grillo, plaudendo al richiamo dei presidi. Linea morbida quella del responsabile del Miur Marco Bussetti: "E' opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, che costituiscono snodo fondamentale per il sistema di istruzione e formazione. Certamente - ha spiegato - la dirigenza scolastica non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria". "La questione vaccinale è tema di salute pubblica. Il Miur, nell'ambito delle proprie competenze, garantisce la massima collaborazione al Ministero della Salute per l'attuazione delle politiche sanitarie previste".

In tema di vaccini, anche il vicepremier, Luigi Di Maio, ribadisce la propria posizione: "Ascoltare i medici e convincere i genitori a vaccinare i figli, mentre dire che i bambini non devono andare neanche a scuola è sbagliato". In attesa di un nuovo incontro tra i presidi ed il ministero della Salute, previsto a fine agosto, restano comunque posizioni ed interpretazioni divergenti. Per il giurista Amedeo Santosuosso, tuttavia, non ci sono dubbi: i presidi "hanno ragione" nell'affermare che all'inizio del nuovo anno scolastico i bambini dovranno presentare la certificazione della Asl delle avvenute vaccinazioni obbligatorie, e non l'autocertificazione, perchè la legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale per la frequenza a scuola "attualmente in vigore, prevale rispetto alla circolare Grillo-Bussetti". Il decreto Milleproroghe - che fa slittare al 2019-20 l'obbligo vaccinale, modificando dunque la legge Lorenzin - non è infatti ancora stato approvato in via definitiva, e dovrebbe esserlo solo a settembre, a scuola iniziata.

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