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Tumore alle ovaie, in Italia 50mila donne con questa diagnosi

Acta Onlus negli ospedali, progetti per ritrovare se stesse

Redazione ANSA ROMA

107 Associazioni pazienti di 31 Paesi, impegnate in una forte azione globale per sensibilizzare l'opinione pubblica e le donne di ogni età nei confronti del carcinoma ovarico, subdolo e silente, il sesto tumore più diagnosticato tra le donne e quello con il più alto tasso di mortalità, 60-70%, che lo rende una delle prime 5 cause di morte per tumore tra le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Si e' celebra l'8 maggio la quinta Giornata Mondiale contro il Tumore Ovarico, promossa e coordinata dal Comitato Internazionale - nel quale il nostro Paese è rappresentato da ACTO onlus - Alleanza contro il Tumore Ovarico - con l'obiettivo di dare voce a tutte le donne del mondo, far conoscere la malattia e favorire lo scambio di esperienze fra le pazienti di ogni nazione aderente. La grande cena di beneficenza "Una donna una visione", in ricordo di Flavia Villevieille Bideri, fondatrice e prima presidente di ACTO onlus, supportata da Roche, torna a Roma il 9 maggio, alla Terrazza Caffarelli. L'evento sarà l'occasione per raccogliere fondi a favore del progetto "Pronto ACTO", la prima linea telefonica di aiuto a carattere nazionale per le pazienti con tumore ovarico e i loro familiari. Alla serata, che sarà accompagnata dalle musiche del Quartetto Picasso, hanno aderito già numerose personalità del mondo delle Istituzioni, della ricerca, della medicina e della cultura. Roche, leader mondiale nella ricerca e sviluppo di nuove opzioni terapeutiche in oncologia, coglie questa importante occasione per rinnovare il suo impegno nella battaglia contro i tumori femminili, in particolare il tumore dell'ovaio e riaffermare l'alleanza che l'Azienda porta avanti insieme ad ACTO onlus con il progetto "Sguardi d'energia", ospitato nei principali Centri oncologici italiani per rispondere al bisogno della donna con tumore ovarico di mantenere la sua integrità come persona e ritrovare l'attenzione quotidiana alla propria femminilità, e per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica su questa temibile neoplasia.
    «Siamo convinti che per un'azienda come Roche, impegnata nella ricerca sui tumori e leader in oncologia, sia d'obbligo collaborare con le Associazioni dei pazienti per offrire alle donne un supporto che vada oltre alla ricerca scientifica e che si concretizzi in progetti capaci da un lato di diffondere una corretta informazione soprattutto sui sintomi precoci della malattia, dall'altro di sostenere queste donne che quotidianamente vivono il peso del tumore mettendo a disposizione dei servizi che possano migliorare il loro benessere psico-fisico e di conseguenza la loro Qualità della Vita- dichiara Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Spa-l'informazione, la collaborazione e la ricerca sono a nostro avviso tre pilastri fondamentali per la lotta ad ogni forma di tumore. Nel primo biennio di vita di "Sguardi d'energia" sono 734 le pazienti che hanno partecipato alle settimane di oncoestetica organizzate a Milano, Roma, Bari, Napoli, Modena, Catania e Pisa. La pagina Facebook di Sguardi d'energia conta quasi 8.000 like; circa 600.000 le visualizzazioni dei video della campagna.
    In Italia 50.000 donne convivono con un tumore ovarico, le nuove diagnosi sono circa 6.000 all'anno con numeri in forte rialzo, a questo si aggiunge un dato molto preoccupante: secondo un'indagine condotta da ACTO onlus, 6 italiane su 10 non conoscono questa patologia, oltre il 70% ignora i sintomi e non sa a quali esami ginecologici dovrebbe sottoporsi per scoprirla in tempo. Per tale motivo la diagnosi nella maggior parte dei casi arriva sempre tardi quando la malattia è in fase avanzata. «Il tumore ovarico si caratterizza sia per essere ancora oggi poco conosciuto persino dagli stessi medici sia per l'aspecificità della sintomatologia- spiega Nicoletta Colombo, Direttore Programma Ginecologia Oncologica, Istituto Europeo di Oncologia, Milano, Professore Associato di Ostetricia e Ginecologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Membro del Consiglio Direttivo ACTO onlus - i pochi segni in qualche modo collegati alla sua insorgenza, quali gonfiore e dolore addominale e difficoltà ad andare in bagno, sono campanelli d'allarme che se persistenti dovrebbero indurre la donna a parlarne con il ginecologo, il quale a sua volta dovrebbe almeno considerare la possibilità di un tumore ovarico e sottoporre la paziente ad una visita ginecologica accurata e subito dopo ad un'ecografia transvaginale e addominale. Una diagnosi tempestiva sarebbe fondamentale: infatti, quando il tumore è limitato ancora all'ovaio la prospettiva di guarigione cambia completamente e la sopravvivenza a 5 anni è del 70-90%».
    Dal punto di vista della terapia del tumore ovarico, grandi passi sono stati fatti negli ultimi anni, grazie all'avvento delle terapie anti-angiogeniche, come bevacizumab, che impediscono al tumore di crescere e diffondersi, bloccando la neoformazione vascolare che alimenta il tumore. Inoltre, per le pazienti affette da tumore ovarico e con mutazione BRCA1 e 2, esistono ulteriori terapie come i PARP inibitori.
    ACTO onlus per la seconda fase della campagna "Sguardi d'energia" ha trovato un partner d'eccezione, ZAO Organic Make-up, una linea di cosmetici bio, caratterizzati da formulazioni al 100% naturali e ricche di principi attivi biologici, rispettosi della pelle e dell'ambiente.
   

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