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Contrordine su terapie ormonali in menopausa, non aumentano i rischi di morte

Mega-studio Usa rassicura le donne, nessun effetto sulla longevità

Redazione ANSA WASHINGTON

 Buone notizie per le donne in menopausa, e contrordine sui rischi delle terapie ormonali: giudicate pericolose per la salute femminile da uno studio dei primi anni Novanta, le cure vennero di fatto abbandonate da parte di milioni di donne. Una nuova, mega-indagine di lungo termine ha raggiunto ora la conclusione opposta: le cure a base di estrogeni o progesterone non hanno alcun effetto sulla longevità, insomma non aumentano in alcun modo i rischi di morte. "Possiamo offrire le prove che le terapie di supplemento ormonale in menopausa non uccidono", ha osservato l'autrice della ricerca, Johan Manson dell'ospedale Brigham and Women e dell'Harvard Medical School di Boston.
    Il rapporto pubblicato sul "Journal of the American Medical Association" (Jama) ha seguito la salute di 27.000 donne per 18 anni: le volontarie hanno preso negli anni '90 o le vere cure ormonali o un placebo.
    Negli anni considerati, il 27% delle donne è morto. A morire sono state il 27,1% di donne che avevano preso le terapie ormonali ed il 27,6% di quelle che non avevano seguito alcun trattamento.
    Manson aveva seguito anche la ricerca originale - la famosa 'Women's Health Initiative'- Ora questo successivo studio chiarisce finalmente il possibile impatto sulla longevità delle terapie in questione.
    "Ritengo che questi dati possano rassicurare le donne che vorrebbero le terapie ormonali per trattare sintomi difficili della meonopausa", ha aggiunto Manson.
    "Nei 18 anni in cui sono state seguite le volontarie, ci sono state 2.207 morti per cancro e la mortalità per tumore era quasi identica tra le volontarie che usavano ormoni e le altre", ha scritto in un commento Melissa McNeil dell'University of Pittsburgh Medical Center.
   

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