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In Italia la prima ski area al mondo senza plastica

A Pejo, via da subito nei rifugi piatti, bicchieri, bottiglie

di Francesco Fabbri TRENTO

Eliminare ogni tipo di plastica dalla montagna: un progetto ambizioso e mai tentato che per la prima volta al mondo viene realizzato in Italia, in Trentino, nel comprensorio sciistico della Val di Pejo. Fin dall'inizio della nuova stagione invernale saranno banditi dai rifugi stoviglie, bicchieri, cannucce monouso e bottiglie di plastica.

Tutti quei materiali che, dispersi nell'ambiente, non si degradano e rimangono pressoché immutati per decine e decine di anni.

A dare l'impulso definitivo nel concretizzare il progetto è stato un allarmante studio dell'università Statale di Milano e di Milano Bicocca, che ha scoperto nel ghiacciaio dei Forni tra i 131 e i 162 milioni di particelle di componenti plastici: un tasso equiparabile a quello dei mari europei. "Se le plastiche raggiungono le alte quote - spiega Christian Casarotto, glaciologo del Museo delle Scienze MUSE di Trento - vi rimangono inalterate per molto tempo, anche decenni e poi vengono restituite all'uomo sotto forma di danni ambientali e sanitari, entrando nella nostra catena alimentare".

Davanti a questi dati, i vertici dell'Azienda per il Turismo della Val di Sole sono passati all'azione, coinvolgendo da subito gli operatori. Obiettivo: fare di Pejo3000 la prima area sciistica al mondo senza plastica. Alla fase di confronto fra le varie anime del territorio, che di turismo vive, è seguita una lettera d'intenti con le azioni da effettuare e le diverse tappe da seguire. Dalla stagione sciistica 2019-2020 nei rifugi del comprensorio i clienti non troveranno più acqua e bibite in plastica, né stoviglie monouso né cannucce. Persino le bustine di ketchup e maionese spariranno: se ne consumano a migliaia, e spesso vengono disperse nell'ambiente. Allo stesso tempo nella ski area, nelle prossime settimane, saranno introdotti dei pannelli informativi che descriveranno il progetto Pejo Plastic Free e sensibilizzeranno gli sciatori per limitare l'uso di plastica a partire dai packaging e bottiglie di plastica e per invitare a riportare a valle i rifiuti. Più in là è in programma la sostituzione dei gatti delle nevi a gasolio con nuovi mezzi ibridi, con un sicuro impatto positivo nell'emissioni.

La creazione della ski area plastic free è solo una parte dello sforzo per garantire la sostenibilità ambientale, che trova nella Val di Pejo un'eccellenza: da tempo viene utilizzata solo energia rinnovabile grazie a tre piccoli impianti idroelettrici che garantiscono una produzione è superiore alle necessità locali. Immessa in rete come energia verde, aumenta la quota nazionale prodotta con le rinnovabili. Per riscaldare abitazioni, alberghi, edifici pubblici e le Terme di Pejo si utilizza poi un moderno impianto di teleriscaldamento a cippato, alimentato con gli scarti delle lavorazioni boschive. E per innevare artificialmente le piste si sfrutta solo acqua di recupero. Il Parco Nazionale dello Stelvio, infine, ha recentemente ottenuto la certificazione della Carta europea del turismo sostenibile mentre i tre rifugi dell'area sciistica hanno invece avviato l'iter per ottenere la certificazione di Ecoristorazione Trentina, un marchio assegnato ai ristoranti che dimostrano di attuare azioni per la riduzione del proprio impatto sull'ambiente. (ANSA).

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