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Fototrappole carabinieri contro mini-discariche

Contro il fenomeno diffuso dell'abbandono incontrollato

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Fototrappole per incastrare chi abbandona i rifiuti ai bordi delle strade o in luoghi isolati.

E' il nuovo strumento investigativo che useranno i Carabinieri Forestali per combattere il fenomeno delle mini-discariche illegali, che rimane diffuso. Il nuovo strumento di lotta è stato rivelato nel corso di una conferenza stampa per la presentazione dei risultati dell'operazione "Bosco Sicuro" contro i boscaioli illegali.

"Oggi discariche illegali di spazzatura non ne troviamo più molte, perché è cresciuta la sensibilità della società - ha spiegato il generale Nazario Palmieri, a capo della rete nazionale delle stazioni dei Carabinieri Forestali -. Ma sono ancora diffusi i depositi incontrollati di materiali inerti e di rifiuti urbani".

Per identificare chi abbandona calcinacci e frigoriferi, ha aggiunto il generale, "ricorreremo alle fototrappole". In pratica, telecamere nascoste, come quelle che si usano per fotografare gli animali selvatici, che scattano foto e video quando qualcuno si avvicina.

Generale Ricciardi, incendi discariche è problema di sistema. "I rifiuti bruciano tutti e dappertutto. Bruciano i depositi privati e quelli degli enti pubblici, bruciano i rifiuti urbani e quelli speciali. Il problema è complesso. Non si vede una linea che porta alla criminalità, è più un problema di sistema, di impianti che mancano". Lo ha detto il comandante dei carabinieri forestali, il generale Antonio Ricciardi, rispondendo all'ANSA durante la presentazione dei risultati dell'operazione "Bosco Sicuro" contro i boscaioli abusivi. "In alcuni casi la causa dolosa è stata accertata - ha aggiunto Ricciardi -. In altri non si può escludere la causa accidentale".

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