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Ong, 4 navi italiane rottamate su spiagge in Asia nel 2015

Unità di Ignazio Messina, Grimaldi e Cafiero Mattioli

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 4 FEB - Nel 2015 sono state 469 le navi rottamate sulle spiagge in Bangladesh, India e Pakistan. Gli italiani si piazzano al quinto posto fra gli europei, con quattro imbarcazioni (degli armatori Ignazio Messina, Grimaldi Group e Cafiero Mattioli) e dopo i greci, maglia nera mondiale con 76 navi demolite in Asia, seguiti da Germania (23), Gran Bretagna (10) e Cipro (5). La pagella arriva da Shipbreaking Platform, una coalizione globale di organizzazioni non governative per la protezione dei diritti umani, dei diritti del lavoro e dell'ambiente. Le imbarcazioni contengono spesso materiali tossici, dall'amianto a metalli pesanti come piombo e mercurio.

"Il fatto che vi siano ancora armatori italiani disposti a sacrificare vite umane e ambienti costieri in nome del profitto è allarmante - afferma Nicola Mulinaris di Shipbreaking Platform -. Invitiamo Confitarma a dissociarsi dalle pratiche di demolizione non sostenibili: è giunta l'ora che il settore marittimo prenda finalmente coscienza del problema e che alle parole seguano i fatti". Mulinaris ricorda che "ci sono già aziende che hanno optato per un riciclaggio navale sicuro e pulito. Le alternative pertanto sono reali e percorribili".

L'anno scorso sono state otto in totale le navi appartenenti ad armatori italiani smantellate nel mondo. Secondo quanto riferisce l'ong, "gli armatori SAIPEM S.p.A., Enermar Transporti S.r.l. e il Gruppo Ferrovie dello Stato hanno optato per le strutture di riciclaggio di Aliaga, in Turchia, a cui hanno venduto complessivamente quattro navi. Al contrario, le aziende Ignazio Messina, Grimaldi Group e Cafiero Mattioli hanno arenato in tutto quattro imbarcazioni sulle spiagge asiatiche meridionali". (ANSA).

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