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Api, crolla la produzione al via Associazione salva-miele

Alleanza coop, manca una struttura dedicata per la tutela

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - Istituire l'Associazione nazionale per la tutela e la promozione del miele, una struttura interamente dedicata alla valorizzazione di questo prezioso prodotto che a oggi non esiste. E' la proposta lanciata oggi dall'Alleanza Cooperative Agroalimentari in un incontro dove ha tracciato l'andamento molto negativo per la stagione di miele italiano, a partire da quello di acacia, che quest'anno vedrà una riduzione della produzione di oltre il 40%, con punte del 70% in alcune zone. Tra le cause principali i cambiamenti climatici in corso, con andamenti stagionali irregolari, temperature primaverili basse e ripetuti fenomeni piovosi che hanno condizionato l'attività di bottinatura delle api.

"In Italia - ha spiegato il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri - esistono rappresentanze di apicoltori, produttori di api regine e di pappa reale, di cooperative apistiche, ma non esiste una struttura dedicata al miele; si tratta di un'esigenza forte che andrebbe colmata attraverso la costituzione di un'associazione nazionale a cui potranno aderire tutti gli enti che a vario titolo rappresentano il settore apistico italiano". La proposta, avanzata in un'iniziativa dove ha partecipato il sottosegretario al Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Alessandra Pesce, ha fatto il punto anche sui risultati del progetto triennale "Miele in cooperativa", svolto nell'ambito del Piano apistico nazionale finanziato dal Mipaaft con risorse comunitarie, che ha coinvolto oltre 2.500 apicoltori. "Il settore apistico sta cambiando - ha spiegato Mercuri - con una crescita delle aziende con partita Iva e una gestione a finalità economica, rispetto agli apicoltori per autoconsumo, gli amatoriali". Rilevante il risvolto economico del comparto: il valore del servizio di impollinazione fornito dagli insetti è di circa 1,5 miliardo di euro all'anno, con l'80% delle piante agrarie che ne trae benefici. (ANSA).

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