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Nel 2015 23 mila morti e 67 miliardi di dollari di danni per disastri naturali

Evento peggiore terremoto in Nepal.Per Usa impatto da 25miliardi

Redazione ANSA ROMA

"Nel 2015 sono state 346 le catastrofi naturali che hanno colpito oltre 98 milioni di persone, causando 22.773 morti e danni per un ammontare complessivo di 66,5 miliardi di dollari''. Questo quanto emerge dal report 'Emergenze e prevenzione: prospettive di resilienza', contenente i dati sul costo dei disastri naturali nel 2015, messo a punto da Agire (l'Agenzia italiana per la risposta alle emergenze, di cui fanno parte nove tra le più importanti Ong presenti in Italia) e lanciato in occasione della Giornata internazionale per la riduzione dei disastri delle Nazioni Unite che si celebra domani 13 ottobre.

Secondo il report ''le vittime sono in netto aumento rispetto al bilancio del 2014'', quando i morti erano stati 6.434.

L'evento più devastante del 2015 è stato il terremoto in Nepal (9.046 morti e oltre 5 miliardi di dollari di perdite). A livello globale l'Asia è stato ancora una volta il continente più colpito. E a pagare il prezzo più alto sono ''sempre i più poveri'', soprattutto la fascia di popolazione che vive con meno di tre dollari al giorno. Gli Stati Uniti sono ''la nazione con il più grave impatto economico, 24,9 miliardi di dollari''.

Nel report di Agire - che riunisce al suo interno ActionAid, Amref, Cesvi, Coopi, Gvc, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes e VIS - viene ricordato che, tra i dati europei, ''la violenta ondata di calore tra luglio e agosto dello scorso anno ha provocato 3.295 morti in Francia''.

Poi, se da un lato per gli Stati Uniti l'impatto economico è stato di quasi 25 miliardi di dollari, dall'altro si osserva come ''il 56% dei danni riportati'' siano stati ''coperti da assicurazione''. L'Italia è invece ''fanalino di coda per prevenzione e misure cautelative come assicurazioni e indennità''.Tra le altre cose, nel report viene messa in evidenza "l'importanza della prevenzione", che anche ad Haiti, dove vi sono stati gravissimi danni e perdite di vite umane per l'uragano Matthew, "ha comunque permesso di salvare centinaia di persone". Secondo Morena Zucchelli, capo missione di Coopi ad Haiti e responsabile delle azioni di aiuto per le popolazioni colpite dall'uragano Matthew, infatti ''il lungo lavoro di questi anni con la comunità si è rivelato fondamentale e ha evitato la perdita di vite umane. A livello di mitigazione del rischio, registriamo un altro successo: a Tabarre, dove la Riviére Grise è esondata in più punti, ha retto l'argine che abbiamo costruito''. Infine, secondo AGIRE, ''prevenire è prioritario, urgente e possibile in tutto il mondo, anche in Italia, dove un programma antisismico adeguato avrebbe evitato che il terremoto del 24 agosto si trasformasse in catastrofe''.

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