- ROMA - Dalle passeggiate su dorso di elefante ai "selfie" con le tigri: sono alcune delle attività che la World Animal Protection mette nella top ten delle attrazioni turistiche più crudeli nei confronti degli animali.
La denuncia si avvale dei dati di un rapporto della WildCRU dell'Università di Oxford secondo il quale 3 attrazioni su 4 di quelle che riguardano la natura selvaggia implicano una qualche forma di abuso sugli animali, coinvolgendo almeno 550mila esemplari di varie specie.
I ricercatori britannici hanno spulciato anche le recensioni dei viaggiatori su TripAdvisor scoprendo che su oltre 50mila commenti ad attrazioni che impiegano animali selvatici l'80% era positivo. World Animal Protection stima che ogni anno circa 110 milioni di persone visitino attrazioni simili, spesso ignari degli abusi che celano "dietro le quinte". Per non parlare dei rischi che gli stessi turisti corrono. L'ultimo caso quello di uno scozzese in Thailandia ucciso da un elefante.
In cima alle dieci attrazioni "wild" più crudeli per gli animali ci sono le passeggiate sul dorso di elefanti, per le quali i piccoli vengono separati dalle madri per subire dolorosi "addestramenti". Poi seguono i "selfie" con le tigri, le passeggiate con i leoni, le visite ai parchi di orsi, la possibilità di tenere in mano tartarughe marine, gli spettacoli di delfini e di scimmie, le piantagioni di zibetti rimpinzati per produrre il famoso e costoso caffè ricavato dalle bacche che digeriscono. E poi ancora le carezze a serpenti e le fattorie di coccodrilli in cui i rettili possono essere guardati, ma anche mangiati.