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Ilva: Costa, avute le migliori garanzie ambientali possibili

Azienda dovrà sempre dimostrare di non peggiorare emissioni

Redazione ANSA ROMA

"Abbiamo lavorato ventre a terra, come ha detto Luigi Di Maio, per strappare ad Arcelor Mittal le migliori garanzie ambientali. E abbiamo ottenuto i migliori risultati con le peggiori situazioni". Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa sull'accordo sull'Ilva in un post sulla sua pagina Facebook. "La più importante novità - rileva - riguarda il livello di produzione di acciaio. L'aumento della produzione oltre sei milioni di tonnellate annue è condizionato alla dimostrazione che le emissioni complessive di polveri dell'impianto non superino i livelli collegati alla produzione a 6 milioni. In sostanza: le emissioni certificate con una produzione a 6 milioni di tonnellate non potranno essere mai e in nessun caso superate", continua Costa. "Sono i criteri validi in tutta Italia, non solo a Taranto. Mittal non potrà mai superare quei valori. Prima di aumentare la produzione dovrà dimostrare al ministero dell'Ambiente di essere in grado di non peggiorare il livello emissivo", aggiunge Costa.

Per la copertura dei parchi minerari dell'Ilva, "rispetto alla scadenza iniziale del 2021, portata a febbraio 2020 da Calenda - afferma il ministro - abbiamo ottenuto l'anticipo alla fine dell'ultimo trimestre 2019"; e inoltre, "ed ecco una importante novità, vengono per la prima volta fissati i tempi intermedi per la copertura dei parchi. Entro aprile 2019 sarà coperto il 50% del parco più vicino alla città e la struttura realizzata dovrà coprire la parte più impattante per il quartiere Tamburi". Il ministro assicura che "staremo col fiato sul collo" alla proprietà dell'Ilva "per la tutela ambientale e della salute", si legge in una nota. Poi nel post su Facebook si chiede: "Si poteva fare di più? Sicuramente lo poteva fare chi ha firmato il contratto l'anno scorso, con un potere contrattuale maggiore. Come ha detto Di Maio, adesso inizia il momento della progettazione e della realizzazione di un nuovo presente e futuro per Taranto. Con una legge speciale per Taranto che aiuti la città ad avere sempre più occasioni di sviluppo sostenibile, di cultura, di turismo, di riqualificazione economica. Noi saremo al fianco dei cittadini giorno dopo giorno". 

L'accordo sull'Ilva raggiunto da sindacati, azienda e commissari, alla presenza del vicepremier e ministro Luigi Di Maio prevede subito 10.700 assunzioni. I sindacati sottoporranno il testo al referendum tra i lavoratori. Il voto dovrebbe concludersi entro il 13 settembre in modo tale che l'azienda abbia il tempo di avere i risultati e il 15 subentrare quando scadrà l'amministrazione straordinaria. Le tute blu di Cgil, Cisl e Uil, e l'Usb hanno revocato lo sciopero proclamato per martedì 11 settembre.

Di Maio ha chiarito che con l'accordo non si annulla la gara, e che i lavoratori saranno assunti con l'Art.18, in azienda non ci sarà Jobs Act. Soddisfatta la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David: "Gli assunti sono tutti, si parte da 10.700 che è molto vicino al numero di lavoratori che oggi sono dentro e c'è l'impegno di assumere tutti gli altri fino al 2023 senza nessuna penalizzazione su salario e diritti, era quello che avevamo chiesto". E sull'esito delle assemblee dei lavoratori, ha aggiunto, "siamo fiduciosi".

Nell'accordo sull'Ilva con ArcelorMittal "abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto sin dall'inizio - spiega la segretaria della Fiom - 10.700 lavoratori verranno assunti subito e sono sostanzialmente quelli che ora lavorano negli stabilimenti, ossia tutti quelli non in cassa integrazione". Contemporaneamente parte anche un piano di incentivi alle uscite volontarie e l'azienda "si è impegnata ad assumere tutti gli altri che restano in carico all'Ilva senza penalizzazioni e con l'articolo 18". Molto migliorato anche il piano ambientale "che porta all'accelerazione delle coperture dei parchi e a un limite fortissimo delle emissioni. Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono". Ora, conclude Re David, sottoporremo l'intesa come sempre al giudizio dei lavoratori che è per noi vincolante, oggi sottoscriveremo l'accordo ma la firma definitiva ci sarà solo al termine dei referendum".

Plaude al lavoro fatto il premier, Giuseppe Conte, in particolare a quello di Di Maio. "Ha fatto un lavoro veramente egregio, è stato molto sapiente il percorso che abbiamo costruito, abbiamo acquisito il parere dell'Anac e dell'Avvocatura dello Stato, sono emerse irregolarità evidenti, ma l'annullamento della gara non è così semplice. Non basta un vizio formale occorre dimostrare che attraverso quell'annullamento si realizza meglio l'interesse pubblico. I dati che sono stati" resi noti "sono di assoluta eccellenza". Di Maio è tornato, quindi, sulla questione della gara, argomentando: "La questione è molto semplice. Oggi un annullamento senza le motivazioni di legge, avrebbe determinato una sola cosa: che Mittal andava al Tar, faceva ricorso, vinceva e il 15 settembre entrava dentro l'Ilva".

E, a chi gli chiede come risponde ai cittadini di Taranto che si aspettavano l'annullamento della gara e la chiusura dello stabilimento, risponde: "ArcelorMittal sarebbe entrata in Ilva non con 10.700 assunti, l'articolo 18 e le migliorie ambientali, ma con meno assunti, meno tutele e senza accordo sindacale". Il tema vero, sostiene, "è che quel contratto stipulato con Am un anno fa è stato tenuto nascosto per troppo tempo e noi l'abbiamo, diciamo così, desecretato alla fine di aprile, per poi iniziare il percorso di accertamento della gara".

Soddifatta anche ArcelorMittal: "Oggi è l'inizio di un lungo percorso per fare dell'Ilva una impresa più forte e più pulita", dice il vice presidente, Matthieu Jehl, uscendo dal Mise dopo l'accordo, ringraziando governo, sindacati e commissari. Per Genova confermato l'organico, 1474 dipendenti. "Aspettiamo la firma ma è chiaro che rispetto alla fase in cui venivano ipotizzate la messa in discussione di salario e diritti, siamo soddisfatti. Non ci saranno esuberi e per Genova viene riconfermato l'Accordo di programma con un organico di 1474 lavoratori". Per il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro "ora comincia una lunga storia con una nuova organizzazione della fabbrica che dovremo gestire con il più grande gruppo industriale dell'acciaio" ma rispetto alle premesse l'accordo è un "buon risultato".

"Senza garanzie sulla salute dei miei concittadini io non darò mai il mio assenso al piano ambientale. Cioè Taranto deve sapere che il presidente della Regione non farà un passo indietro per nessun motivo" ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. 

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