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Le fibre microplastiche legate a danni respiratori nei pesci

Le sostanze chimiche influiscono anche sul sistema riproduttivo

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Le fibre microplastiche in mare distruggono il corpo dei pesci danneggiandone gli apparati respiratori e i sistemi riproduttivi. Infatti, una loro esposizione cronica a questi composti provoca negli animali aneurismi, l'erosione degli strati superficiali e altri gravi danni alle branchie. Inoltre, aumenta la produzione di uova, segno che i prodotti chimici che vi sono contenuti potrebbero agire come interferenti endocrini. A dirlo è uno studio realizzato da un team di ricerca cinese e statunitense che è stato pubblicato su Plos One. Queste microfibre sono in poliestere, polipropilene e altri tipi di plastica. Vengono perse o lavate via da tessuti sintetici usati nell'abbigliamento e in altri prodotti di consumo e industriali. Entrano nelle acque reflue e si accumulano nei mari, negli oceani, nei fiumi e nei laghi di tutto il mondo, rappresentando in alcune aree oltre il 90% dell'inquinamento da microplastica. Alcuni studi precedenti, spiega David E. Hinton, ricercatore della Duke University, "hanno dimostrato che molti pesci mangiano grandi quantità di fibre ogni giorno ma hanno meccanismi protettivi all'interno dell'intestino che sembrano prevenire i danni". Il problema, dunque, non sarebbe solo ciò che entra nel corpo dalla bocca.

"Oltre alle fibre che i pesci mangiano, ogni giorno centinaia o migliaia di microfibre passano attraverso le branchie e scopriamo che è qui che si verifica gran parte del danno", spiega Melissa Chernick, altra ricercatrice che ha condotto l'analisi. I pesci esposti ad alti livelli di microfibre nell'acqua hanno così mostrato aneurismi, membrane fuse e aumento della produzione di muco nelle branchie, nonché cambiamenti significativi delle cellule epiteliali che rivestono le branchie. "Ci sono stati cambiamenti gravi, e per molti di loro.

Ogni cambiamento può influenzare la respirazione", ha detto Chernick. Le femmine di pesce esposte a fibre contenenti polipropilene hanno prodotto più uova, suggerendo come le sostanze chimiche contenute agiscano come interferenti endocrini.(ANSA).

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