Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nata Re Soil Foundation per salvaguardia suolo e clima

Novamont, Politecnico Torino-Uni Bologna insieme per bioeconomia

Redazione ANSA ROMA

 Da oggi la battaglia per la salvaguardia del suolo, preziosa risorsa per la conservazione dell'ecosistema e la mitigazione della crisi climatica, ha un nuovo alleato. E' nata la Re Soil Foundation, con l'obiettivo di promuovere la ricerca scientifica e tecnologica, le attività di formazione e divulgazione per dare vita ad una rivoluzione produttiva che punti su una bioeconomia sostenibile con al centro i territori. La nuova fondazione, presentata a Roma, frutto della collaborazione tra Novamont, Politecnico di Torino e Università di Bologna si propone "di dare un impulso per una politica che vada verso un reale cambiamento, dalla salute del suolo al concetto chiave di rigenerazione territoriale": con i terreni fertili del Pianeta infatti si potrebbero assorbire 0,7 miliardi di tonnellate di carbonio all'anno, l'equivalente delle emissioni da combustione dei fossili nell'intera Unione Europea.
   
Secondo i soci fondatori "è urgente una rete di monitoraggio e sensoristica che potenzi il catasto dei suoli. Ed è indispensabile una Direttiva europea che si occupi direttamente di suolo, come avviene per fauna, flora, biodiversità, acqua, aria e clima". Catia Bastioli, Ad di Novamont e membro della Mission Board sul suolo della Ue spiega: "Re Soil Foundation quindi si occuperà di favorire l'educazione e la formazione a tutti i livelli, dalle scuole elementari alle università, di favorire progetti territoriali in cui sperimentare sul campo le diverse soluzioni tecnologiche e lavorerà sullo sviluppo di standard adeguati per la qualità del suolo come riportare la materia organica in suolo". I soci fondatori ribadiscono quindi che "il suolo è una risorsa non rinnovabile" e tra i dati allarmanti lanciati anche nella Giornata Mondiale del suolo del 5 dicembre scorso ricordano che per formarne uno strato di soli 10 centimetri ci vogliono ben 2mila anni. In Italia più del 4% del territorio è sterile e oltre il 21% è considerato a rischio desertificazione.

Secondo i soci della neonata Re Soil Foundation inoltre c'è una correlazione stretta ma complessa tra la gestione dei suoli, agricoltura e crisi climatica: la perdita di materia organica nei terreni è responsabile a livello globale del 20% delle emissioni di CO2 nell'atmosfera e il settore agricoltura e foreste è responsabile di poco meno di un quarto delle emissioni globali di gas a effetto serra. Inoltre a livello globale i costi annuali stimati del degrado del suolo variano tra 18 miliardi di dollari e 20 trilioni di dollari mentre la perdita di servizi ecosistemici a causa del degrado del suolo costa tra i 6,3 e i 10,6 trilioni di dollari all'anno, pari al 10-17% del Pil mondiale. Catia Bastioli, ad di Novamont e membro della Mission Board sul suolo della Ue sottolinea che "la creazione di una strategia di bioeconomia sostenibile, basata sui territori" quindi "parte dall'utilizzo di rifiuti organici come compost per ridare fertilità ai terreni". "In Europa - specifica - su un totale di 96 milioni di tonnellate di rifiuto organico, soltanto il 33% viene riciclato mentre il 66% finisce ancora in discarica. L'Italia sta un po' meglio, con un riciclo intorno al 50%, ma resta ancora moltissimo da fare". Secondo Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino che vestirà la carica di presidente della Fondazione "in questo scenario diventa fondamentale attivare azioni specifiche per creare consapevolezza del problema e per intervenire sui diversi settori delle filiere integrate" anche "in sinergia con le comunità locali per un modello di sviluppo che metta al centro un suolo sano e pulito, fondamentale per la vita sul pianeta Terra". Per Francesco Ubertini, Rettore Alma Mater Studiorum - Università di Bologna "contro la pressione antropica, e' necessario invertire la rotta, favorendo l'apporto di materia organica nel suolo e la sua assimilazione e, nel contempo, un suo uso più sostenibile e sapiente" puntando così "su ricerca, innovazione ma anche formazione ed informazione".

"Gli agricoltori andrebbero remunerati non solo per la loro attività di produzione di beni alimentari ma anche per quella di custodi della terra, proprio per il loro contributo nel riportare carbonio e quindi fertilità nei terreni" per questo "occorre un sistema di incentivi per riportare il carbonio organico in suolo con due effetti positivi perché cosi facendo decarbonizzo e fertilizzo". Lo afferma Catia Bastioli, Ad di Novamont e membro della Mission Board sul suolo della Ue, a margine della conferenza stampa di presentazione della neonata Fondazione "Re Soil Foundation", frutto della collaborazione tra Novamont, Politecnico di Torino e Università di Bologna. Sulle misure da mettere in campo, per Bastioli c'e' la necessità "di una Direttiva europea sul suolo che l'Europa non ha ancora adottato, mentre c'e' per l'acqua e per l'aria, una mancanza enorme che abbiamo e quindi questo problema va risolto" perché "per contrastare la crisi climatica e ambientale occorre il riconoscimento dell'ecosistema terra: oggi il suolo è un oggetto legale non identificato". Secondo la Ad di Novamont "se anche in questo periodo ci sono state delle degradazioni eccessive di suolo dipende proprio da questo, dal 2006 - conclude - si doveva avere una direttiva che poi si e' abbandonata, quindi sono passati 14 anni ed il problema si e' acuito".
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA