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Legno Arredo italiano al top Ue per risparmio energia e CO2

Realacci, da economia circolare opportunità per made in Italy

Redazione ANSA
Il settore del 'Legno Arredo italiano' è il più efficiente e sostenibile d'Europa: primo in Ue per investimenti in Ricerca e Sviluppo (56,4 milioni di euro) e secondo al mondo dietro la Cina per surplus commerciale (4,9 miliardi di euro). E' quanto emerge da 'Il made in Italy abita il futuro - Il Legno Arredo verso l'economia circolare', dossier della Fondazione Symbola e FederlegnoArredo sulla transizione avviata dal settore dall'economia lineare del 'produci, consuma, butta' all'economia circolare del 'produci, consuma, recupera'.

Sul fronte dei consumi di energia elettrica le imprese del Legno Arredo in Italia usano 30 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ogni milione di euro prodotto, contro le 68 della media dei Paesi Ue. Per le emissioni climalteranti: con 39 tonnellate di CO2 equivalente per milioni di euro prodotto, fanno meglio di quelle tedesche (50), francesi (52), britanniche (93) e spagnole (124). Nella riduzione dei rifiuti: 15,5 le tonnellate di rifiuti generate per milione di euro prodotto, meglio delle imprese tedesche (15,8), meno bene delle spagnole (7), francesi (10), britanniche (13).

"Grazie alla sua tradizione e alla capacità di innovare senza perdere la propria anima - spiega Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, - l'industria italiana del Legno Arredo ha iniziato a cogliere, e mi auguro sia in grado di farlo sempre più, le opportunità di green economy ed economia circolare".

Il dossier rileva che il 31% delle imprese di settore (2008-2015) ha investito su prodotti e tecnologie per risparmio energetico e minor impatto ambientale ottenendo risultati vantaggiosi: il 23,4% di chi ha 'investito verde' (2012-2014) ha aumentato il fatturato, contro il 17,6% delle imprese non eco-investitrici, con uno spread di +5,8 punti percentuali a favore delle prime. Il 23,1% delle imprese del settore eco investitrici ha fatto assunzioni, contro il 10,1% delle altre.

Le professioni green nel settore passano dal 12,7% della forza lavoro complessivamente impiegata nel 2011 al 18,9% del 2014 (+6,2% in 3 anni). Un dato superiore rispetto all'intero sistema economico, dove nel 2014 l'incidenza delle professioni green sul totale degli occupati è del 13,2%.

Per Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo si tratta di "un mix vincente di tradizione, ricerca e innovazione che da decenni rendono unici i nostri prodotti, come dimostra il crescente successo sui mercati di tutto il mondo e gli oltre 13 miliardi di euro di export".

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