Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cop26: India, sul carbone accordo fra Usa e Cina

"Non siamo stati noi a imporlo, è frutto di negoziato"

Redazione ANSA ROMA

Non è stata l'India a imporre il termine "riduzione" (phase down) per le centrali a carbone e i sussidi alle fonti fossili nel documento finale della Cop26 di Glasgow, facendo saltare la "eliminazione" (phase out) prevista nelle prime bozze. Il termine più blando "riduzione" è stato introdotto dopo un negoziato fra Usa, Cina, India, Ue e la presidenza britannica, perché era quello già usato nell'accordo di alcuni giorni prima fra Cina e Stati Uniti sull'azione climatica. Lo sostengono alcuni negoziatori della delegazione indiana a Glasgow, sentiti dal quotidiano indiano Hindustan Times.

Secondo la loro ricostruzione, il termine phase out (eliminare) riferito alle centrali a carbone e ai sussidi alle fonti fossili, era stato raccomandato dai piccoli stati insulari, raccolti nella coalizione Aosis. Gli indiani non erano d'accordo col "phase out" dei sussidi alle fonti fossili: nel loro paese queste sono a favore soprattutto della popolazione più povera, e New Delhi voleva salvaguardare questa forma di sostegno sociale.

Ma il passaggio da "eliminare" a "ridurre", per i negoziatori indiani "è maturato a seguito di discussioni fra il presidente britannico Alok Sharma, gli Stati Uniti (con l'inviato per clima John Kerry), la Cina (con l'inviato per il clima Xie Zhenhua), l'India (col ministro dell'Ambiente Bhupender Yadav) e la Ue (col vicepresidente della commissione Frans Timmermans). La presidenza poi ha chiesto al ministro indiano di leggere il testo di compromesso. Ma Yadav ha detto chiaramente nel suo intervento che quella non era la posizione dell'India soltanto, ma era concordata con la presidenza e gli altri soggetti interessati".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA