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Clima: Emiliano, Regioni e città sono fondamentali per taglio Co2

Governatore Puglia e relatore Cor, vanno coinvolte ai tavoli

Redazione ANSA

Le Regioni e le autorità locali "sono responsabili dello sviluppo, dell'attuazione e della comunicazione dei piani di qualità dell'aria, delle politiche del proprio territorio, delle conseguenze dell'inquinamento atmosferico sulla salute pubblica" e quindi "si collocano nella posizione migliore per attuare misure per combattere i cambiamenti climatici, grazie alla loro conoscenza del territorio, alla competenza amministrativa in termini di pianificazione urbana, gestione delle infrastrutture, regolamentazione del traffico, protezione ambientale e pianificazione del paesaggio". Lo spiega Michele Emiliano, governatore della Puglia e relatore per il Comitato europeo delle Regioni (Cor) del parere sulla comunicazione "Un pianeta pulito per tutti" adottato in plenaria dal Comitato e approvato dalla Commissione europea.

Il Cor ha quindi chiesto alla "Commissione europea di garantire che i piani nazionali per l'energia e il clima e i piani nazionali a lungo termine siano armonizzati con l'accordo di Parigi e la strategia 2050", ha spiegato Emiliano, ritenendo fondamentale "che siano redatti utilizzando il dialogo partecipativo e multilivello e si basino sulle migliori pratiche regionali e locali". Il Comitato, spiega ancora Emiliano, "suggerisce di abbreviare l'intervallo per la revisione periodica di questi piani e di fornire un quadro istituzionale per il sistema di contributi determinati localmente (Ldc) per collegarlo al sistema di contributi determinati a livello nazionale (Ndc)". In un colloquio con l'ANSA, Emiliano aggiunge che l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell'Ue chiede alle "Parti dell'Accordo di Parigi di promuovere la cooperazione con le città e i governi regionali come unico modo per attuare azioni efficaci per il clima e invertire il riscaldamento globale".

Città e Regioni, che contribuiscono per il 70% alle emissioni di gas serra, nel mondo sono infatti responsabili di circa l'80% delle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Gli sforzi per realizzare un'Europa neutrale dal punto di vista climatico, prosegue Emiliano, "devono tenere conto delle esigenze dei territori per indirizzare l'elaborazione di politiche pubbliche tese allo sviluppo sostenibile e di competenze di qualità". Il governatore della Puglia rileva che "è quindi necessario finanziare la transizione energetica e le politiche pubbliche per attuare misure per contenere le emissioni" e questo può essere fatto "solo dai territori e dai governi locali che per questo motivo dovrebbero partecipare ai tavoli di negoziazione. L'impegno dovrebbe essere realizzato tra Europa, Stato, Regioni e autorità locali". A questo proposito, "è opportuno - osserva Emiliano - che la Banca europea per gli investimenti sviluppi strumenti di sostegno per i principali attori a livello europeo, nazionale, regionale, metropolitano e urbano per identificare, integrare e migliorare i sistemi di finanziamento tradizionali e innovativi dedicati all'attuazione di misure contrarie ai cambiamenti climatici".

Durante l'ultima settimana dei colloqui sulla Cop25 sul clima, i membri del Comitato europeo delle regioni hanno tenuto una riunione sull'accordo europeo sul Green New Deal e hanno ricordato che le città e le regioni "sono già più ambiziose dei governi nazionali e ribadiscono il loro impegno per realizzare la transizione neutrale a livello locale". In particolare, Markku Markkula, primo vicepresidente e capo della delegazione del CoR alla Cop25, ha osservato che "l'Unione europea deve continuare a guidare la lotta contro il riscaldamento globale" garantendo "tuttavia che città e regioni siano pienamente presenti, senza lasciare nessuno indietro".

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