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Sos degli scienziati sul clima, rischio salute per gli europei

Appello di 27 Accademie europee agli Stati, stop a combustibili fossili

di Stefania De Francesco ROMA

ROMA - Nuovo pressing della scienza sulla politica, sollecitata a mettere in campo interventi urgenti contro i cambiamenti climatici, soprattutto per tutelare la salute degli europei. L'appello arriva dagli scienziati di 27 accademie degli Stati Ue più Norvegia e Svizzera che, forti di numerosi studi indipendenti, confermano i rischi di un aumento di malattie e di morti premature a causa degli effetti del riscaldamento globale e dell'inquinamento dell'aria. Il nuovo rapporto del Consiglio delle Accademie europee delle scienze (Easac) da un lato evidenzia una "gamma allarmante" di rischi per la salute e da un altro i benefici anche economici che si hanno dalla "rapida eliminazione dei combustibili fossili", cioè dalla decarbonizzazione dell'economia. I gas serra fanno aumentare la febbre della Terra e sporcano l'aria e proprio l'inquinamento atmosferico è il tema della Giornata mondiale dell'Ambiente, che ricorre mercoledì 5 giugno e sarà celebrato in Cina, il secondo Paese più inquinato del mondo, dopo l'India. Sarà lanciato un nuovo allarme a governi, industria, collettività e individui e l'appello a passare ad energie rinnovabili e tecnologie green per migliorare la qualità dell'aria nel mondo.

L'Italia avvia a Torino (la città che ha più sforamenti dei limiti di polveri sottili all'anno) una due giorni di colloquio (il 4 e 5 giugno) con la Commissione europea. Il "Clean Air Dialogue", con il Commissario Ue per l'ambiente Karmenu Vella, alla presenza delle regioni e di tutti gli stakeholder, punta a concordare soluzioni contro lo smog. Sarà firmato un protocollo di intesa, "un vero e proprio patto d'azione, tra governo, ministeri dell'Ambiente, dell'Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche agricole, della Salute, Regioni e Province, che prevede misure a breve e medio periodo per il miglioramento della qualità dell'aria", spiega il dicastero dell'Ambiente. Circa 7 milioni di persone nel mondo muoiono prematuramente ogni anno per lo smog (4 milioni nell'area Asia Pacifico mentre in Europa sono 350mila su un totale di 500.000 riconducibili alle attività umane; in Italia sono 80.000).

Secondo gli scienziati dell'Easac le soluzioni sono a portata di mano ma "occorre la volontà politica" che sinora ha trascurato "gli impatti del cambiamento climatico sulla salute". Con le emissioni di gas serra attuali, ricordano gli accademici, è previsto per la fine del secolo un aumento della temperatura media globale di oltre 3 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. Questo espone la popolazione mondiale a cambiamenti climatici senza precedenti (temperature elevate, inondazioni e siccità, inquinamento) con aumento di malattie e di mortalità prematura. Si rischia anche l'indebolimento della sicurezza alimentare e nutrizionale, aumento dell'incidenza e modifica della distribuzione di alcune malattie infettive (tra cui quelle trasmesse da zanzare, alimentari e trasmesse dall'acqua); un rischio crescente di migrazione forzata. Quindi l'Europa ha responsabilità nell'affrontare i problemi anche al di fuori della propria area. Fra i suggerimenti gli scienziati promuovono diete più sane e più sostenibili con un maggiore consumo di frutta, verdura e legumi e un ridotto consumo di carne rossa che ridurrà il peso delle malattie non trasmissibili e le emissioni di gas serra. (ANSA).

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