Il maltempo estremo fa tante vittime in Canada e Giappone. Un'ondata di caldo eccezionale nella provincia canadese del Quebec ha causato nell'ultima settimana la morte di 54 persone, fra i 50 e gli 85 anni. Da venerdì della scorsa settimana il Quebec registra temperature che raggiungono i 35 gradi centigradi, con un'alta umidità e un'allarme smog. Nei prossimi giorni è previsto che le temperature scendano e
l'umidità diminuisca.
La situazione maltempo è sempre più drammatica in Giappone, con un bilancio dei morti che potrebbe continuare ad aumentare vertiginosamente visto l'alto numero dei dispersi. Le vittime al momento sono 46, mentre 5 persone sono state ritrovate prive di sensi, informa la televisione pubblica Nhk. Il numero dei dispersi è di almeno 50.
Una nuova ondata di maltempo con piogge torrenziali, grandine e forti venti ha colpito nelle ultime ore anche vaste regioni della Serbia, in particolare al nord e all'ovest del Paese, dove allagamenti e fiumi in piena stanno creando problemi alla viabilità. Lo stato di emergenza é stato decretato in diverse località come Arandjelovac, Ivanjica, Ljig. A causa dello straripamento di numerosi corsi d'acqua vaste zone del Paese sono allagate e in alcuni casi é stato necessario evacuare gli abitanti di villaggi isolati. Tante le interruzioni stradali, con inevitabili disagi alla circolazione. Le piogge e i venti hanno causato anche un repentino abbassamento delle temperature che negli ultimi giorni avevano superato i trenta gradi.
E ieri un violento incendio nel nord della California ha colpito le contee di Napa e Yolo e ha raggiunto un'estensione pari a tre volte la citta' di San Francisco. Secondo i media Usa, le autorità hanno detto che le fiamme sono state contenute per il 33% e sono al lavoro 3.475 vigili del fuoco. La situazione tuttavia potrebbe peggiorare nel fine settimana a causa del clima secco e caldo. Nel frattempo, il portavoce del California Department of Forestry and Fire Protection, Anthony Brown, ha confermato che e' stato ordinato di evacuare ad almeno 2.500 persone nelle due contee e oltre mille strutture sono a rischio.