Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Emissioni di gas serra anche dalle foglie in decomposizione

Studio, rilasciano ossido di diazoto, gas più potente di CO2

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Anche le foglie in decomposizione sono una fonte di gas a effetto serra: lo affermano gli scienziati dell'Università del Michigan che hanno individuato nelle foglie decomposte sul suolo una nuova fonte di ossido di diazoto (N2O), un gas a effetto serra considerato più potente dell'anidride carbonica (CO2).

Pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, lo studio è importante perché potrebbe contribuire a migliorare le previsioni sulle emissioni di ossido di diazoto e a guidare pratiche future per l'agricoltura e la gestione del suolo. Il potenziale effetto di questo gas sul riscaldamento globale è 300 volte più grande di quello della CO2 e le emissioni derivano in gran parte dall'agricoltura.

La maggior parte dell'ossido di diazoto, spiega Sasha Kravchenko, autrice principale dello studio, "viene prodotta da volumi di suolo grandi quanto un cucchiaino da tè". Si tratta di "hotspot" che "possono emettere molto ossido di diazoto e velocemente". Un fenomeno che ha finora ha disorientato i microbiologi sulle cause. Questo studio ha portato la prospettiva d'analisi su un piano microscopico e ha rilevato che le emissioni si verificano solo quando sono presenti grossi pori nel suolo. In pratica, spiega Kravchenko, "le particelle delle foglie agiscono come piccole spugne nel terreno, raccogliendo l'acqua e creando un micro-habitat perfetto per i batteri che producono l'ossido di diazoto". Nei terreni argillosi, che hanno pori più piccoli, l'acqua non viene assorbita dalle particelle di foglie. Studi futuri aiuteranno a determinare quali piante contribuiscono alle emissioni più alte di N2O. 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA