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Enti cattolici, basta investimenti in fonti fossili energia

Annuncio 9 organizzazioni GB, Usa e Italia, "sono causa cambio clima"

Redazione ANSA ROMA

Gesuiti e francescani, suore e monaci: nove organizzazioni cattoliche provenienti da tutto il mondo hanno annunciato oggi la decisione di "disinvestire i propri portafogli dalle industrie del carbone, petrolio e gas con il più ampio annuncio congiunto cattolico di disinvestimento finora realizzato". La decisione, che riguarda ordini religiosi e diocesi dal Regno Unito, Stati Uniti e Italia, hanno rilasciato la dichiarazione di disinvestimento in vista dei negoziati internazionali di questo mese sulle misure di attuazione dell'accordo di Parigi sul clima.
    "Combustibili fossili come carbone, petrolio e gas - è detto in una nota - sono la causa principale delle emissioni di gas a effetto serra che stanno cambiando il clima e aggravando la situazione di povertà in cui versano le comunità più povere del mondo. A livello mondiale, il 2016 è stato l' anno più caldo sinora registrato, un triste record attribuito precedentemente anche al 2015 e il 2014".
    Quella dei Gesuiti italiani è la seconda provincia dell'ordine a disinvestire a livello mondiale, segno di una profonda reazione all'appello per la cura della casa comune lanciato da Papa Francesco, anch'egli gesuita. La Comunità Monastica di Siloe è la prima comunità monastica cattolica del mondo a disinvestire. La Diocesi di Pescara diventa la seconda diocesi ad aver disinvesto finora, mentre la Diocesi di Bologna insieme alla Conferenza episcopale italiana e alla Focsiv promuoverà un approfondimento sulle questioni del disinvestimento durante una conferenza l'8 giugno alla presenza del ministro italiano dell'ambiente Gian Luca Galletti il quale, due giorni dopo, si troverà a dirigere i lavori del G7 ambiente a Bologna. Sette sono le organizzazioni che hanno preso parte al precedente annuncio cattolico di disinvestimento nell' ottobre 2016 e, considerando l'annuncio odierno, sono 27 le istituzioni cattoliche che hanno aderito in totale a questa iniziativa.
    L'annuncio giunge poco più di un mese prima del secondo anniversario dell'Enciclica Laudato Si' del Giugno 2015, lettera con cui Papa Francesco ha invitato cattolici e non cattolici alla cura della nostra casa comune. Con i leader più potenti del mondo riuniti per il summit G7 in Sicilia dal 26 al 27 maggio per discutere le maggiori minacce alla stabilità globale, e con quasi 200 paesi che si riuniscono a Bonn dall'8 al 18 maggio per i negoziati Unfccc per aggiungere importanti informazioni tecniche al quadro dell'accordo di Parigi, l'annuncio di disinvestimento invia un potente segnale di slancio e sostegno popolare per un'azione ambiziosa sul cambiamento climatico.
    Quest'ultimo annuncio giunge anche nel mezzo della Settimana di Mobilitazione Globale sul Disinvestimento organizzata dalla ONG 350.org, un'iniziativa in cui persone da tutto il mondo agiscono per chiedere a città, università, chiese, fondi pensione, musei e altre istituzioni di dimostrare la propria leadership sul clima rompendo i propri legami finanziari con le industrie dei combustibili fossili.

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