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Super fioritura nella Death Valley

Per le piogge di ottobre sembra un mare giallo

Redazione ANSA

Dev'essere stato come veder crescere le margherite sul cemento e riuscire a toccare con mano quella che era ritenuta una leggenda, se adesso la Death Valley, il posto più arido del nord America e il più caldo del mondo, è una distesa di fiori gialli selvatici. Una super fioritura ha 'spaccato', a colpi di stelo, la terra secca e compatta.



Il parco nazionale ha più di venti tipi di fiori selvatici 'esplosi' già in novembre ma che hyanno trasformato lo scenarioi della Valle morte in febbraio. A far crescere una margherita dai petali gialli dovrebbe esser stata la grossa bevuta di piogge fatta in autunno, con le precipitazioni record dell'ottobre scorso. La media di pioggia che di solito cade in un anno è stata raggiunta in poche settimane; e in una zona del parco è stata superata nel giro di poche ore.

Anche se non sono state le precipitazioni legate a El-Nino a inondare il deserto, quanto piuttosto quelle monsoniche che arrivano attraverso il Golfo della California, tuttavia il fenomeno climatico del Pacifico sembra abbia contribuito a far partire la fioritura. Secondo il servizio del parco nazionale, che occupa parte della California e del Nevada, già a novembre i super fiori hanno cominciato a graffiare il terreno; mentre a febbraio c'è stata la vera e propria trasformazione. La pioggia intensa ha stimolato milioni di semi che altrimenti avrebbero atteso parecchi  mesi prima di germogliare.  

Ha il sapore di qualcosa di 'mitologico' per il ranger del parco, Alan Van Valkenburg, che dopo aver visto il suo primo fiore nel 1998 "ha capito" come anche in luogo del genere possa esistere "la vita" e "la bellezza". Cosa che non accadeva da prima del 2000. Secondo la portavoce del parco Linda Slater "se la tendenza continua ci sarà una tonnellata di fiori di campo qui nel 2016". Ora i semi, sparsi in tutto il parco, potranno essere la base di un'altra super fioritura che sia l'anno prossimo o tra molti anni ancora.

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