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Cambiamenti climatici minacciano anche coralli più resistenti

Già visibili effetti di El Nino su barriere del Pacifico

Redazione ANSA

I cambiamenti climatici minacciano anche quei coralli che già vivono in ambienti 'estremi' e sono più tolleranti ad alte temperature e altri stress. Ad aggravare lo scenario c'è il fenomeno di El Nino, nel Pacifico, dove alcune colonie stanno già morendo per via dello sbiancamento, che si verifica quando i coralli espellono le piccolissime alghe con cui vivono in simbiosi e che donano loro colore.

L'allarme arriva da due studi. Scienziati australiani dell'ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies (Coral CoE) hanno scoperto che i fattori di stress, come le temperature in aumento, incidono anche sulle specie di coralli che finora si sono dimostrate più resistenti. I ricercatori sono rimasti sorpresi quando hanno visto che i coralli nella regione Kimberley, nel Western Australia, sono sensibili a calore e sbiancamento quanto quelli che vivono in condizioni ambientali meno estreme. Verena Schoepf, autrice dello studio, spiega che "il superamento di un grado delle temperature estive medie, anche solo per pochi giorni, già è sufficiente per indurre lo sbiancamento". La regione di Kimberley ha una delle maree tropicali più forti al mondo ed è un habitat in cui i coralli più comuni non riescono a sopravvivere. Il fatto che i coralli di Kimberley non siano immuni a sbiancamento suggerisce che i cambiamenti climatici minacciano anche le specie già abituate a ecosistemi estremi.

Da non sottovalutare il fenomeno di El Nino, che consiste nel riscaldamento delle acque del Pacifico centro-orientale e che rischia di essere uno dei più intensi di sempre. Secondo le osservazioni dei ricercatori del Georgia Institute of Technology gli effetti su alcune barriere coralline sono già visibili: Christmas Island potrebbe diventare l'epicentro del nuovo evento globale di sbiancamento. Dalle osservazioni nei fondali dell'isola è emerso che dal 50 al 90% dei coralli è già bianco. Il 30% è già morto.

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