Sono 12 i decessi accertati durante la stagione della caccia 2018-19 (dal 1/o settembre 2018 al 30 gennaio 2019), con una diminuzione del 33% rispetto a quella precedente. Gli incidenti mortali che hanno coinvolto i cacciatori sono stati 10 (83% del totale), mentre quelli che hanno coinvolto i non cacciatori sono stati 2 (17% del totale).
Lo rende noto in un comunicato la Cabina di regia unitaria delle associazioni venatorie, formata da Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori di Selvaggina, e dal Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN).
Durante lo stesso arco temporale i feriti sono stati 50, con un calo del 17% rispetto al 2017-18. I ferimenti dell'ultima stagione hanno coinvolto per il 74% dei casi cacciatori (37 feriti) e per il 26% dei casi non cacciatori (13 feriti).
La Cabina di Regia ribadisce come "anche un solo decesso durante la caccia sia inaccettabile, e si impegna a continuare le capillari attività di sensibilizzazione sulla sicurezza, che negli ultimi anni hanno portato ad un costante calo degli incidenti, nonostante campagne informative ideologicamente avverse abbiano generato una distorta percezione del tema".
"I cacciatori italiani - aggiunge la nota - nel periodo in cui è consentita l'attività venatoria, rigidamente regolata e sostenibile dal punto di vista scientifico, sono impegnati quotidianamente a tutela della biodiversità, gestendo territorio, ambiente e fauna, vigilando contro il bracconaggio, operando al servizio delle pubbliche amministrazioni a titolo gratuito in operazioni di controllo e ripristino ambientale.