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I pesci sentono dolore e paura, lo pensa il 72% di italiani

Sondaggio Ciwf, 86% disposto a pagare di più per loro benessere

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 10 SET - Il 72% degli italiani pensa che i pesci possano sentire paura, l'86% sarebbe disponibile a pagare il 28% in più per pesci allevati con maggiore benessere e il 62% vorrebbe un'etichettatura nazionale che orienti i loro acquisti.

E' quanto emerge da un sondaggio condotta da Ciwf Onlus e Eurogroup for Animals in 9 Paesi dell'Unione Europea sul benessere dei pesci e l'attitudine dei consumatori riguardo a questo argomento, tra cui l'Italia. Dati che confermano come la sensibilità sul benessere animale sia sempre più diffusa in Italia e che riguardi ormai anche i pesci.

Per la maggior parte degli italiani, secondo il sondaggio, è importante che i pesci siano allevati in acque pulite (98%), siano sani e non malati (97%), abbiano un ambiente adeguato per nuotare (96%), vivano esperendo il minimo dolore possibile (93%) abbattuti con un metodo veloce e senza dolore (92%) e infine che siano in grado di godere della loro vita (72%). Per l'85% degli italiani è importante o abbastanza importante proteggere il benessere dei salmoni e per il 78% meglio di quanto si stia facendo ora. Sul fronte dell'etichettatura, il 48% del campione la vorrebbe, mentre il 39% vorrebbe una specifica sul benessere animale. Al momento con c'è alcuna legge per i metodi di abbattimento dei pesci, ricorda la Onlus, che muoiono per lo più soffocati.

Le specie pescate possono morire anche a causa della troppo repentina variazione di pressione quando vengono estratti dall'acqua con le reti o anche rimanere schiacciati nella rete a causa del peso dei propri simili. Altri metodi di abbattimento sono il congelamento o lo sventramento. Le anguille possono essere abbattute con una lenta agonia che prevede l'immersione in bagni di sale e ammoniaca; alcuni metodi più umani prevedono lo stordimento prima dell'abbattimento, ma sono poco diffusi.

(ANSA).

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