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Enea, un nuovo metodo biotech contro la zanzara tigre

In laboratorio introdotto ceppo batterio che limita riproduzione

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 26 LUG - Un nuovo metodo biotecnologico per limitare la riproduzione della zanzara tigre e abbattere le sue capacità di trasmettere virus tropicali. Questo risultato, ottenuto dall'Enea, è stato possibile grazie all'introduzione nella zanzara in laboratorio di ceppi specifici del batterio Wolbachia, innocuo per l'uomo e comunemente presente in gran parte degli insetti. Le femmine hanno manifestato un azzeramento della trasmissione del virus Zika e una riduzione a meno del 5% di quella dei virus di Dengue e Chikungunya, mentre i maschi sono stati in grado di rendere sterili le femmine selvatiche della specie dopo l'accoppiamento, compromettendone la possibilità di riprodursi.

Sperimentato in condizioni controllate contro popolazioni di zanzara tigre sia italiane che tropicali, il metodo biotecnologico dell'Enea è volto a prevenire il rischio di epidemie associate a questi virus ed è stato testato nell'ambito del progetto europeo Infravec 2 grazie alla collaborazione con il dipartimento di virologia dell'Istituto Pasteur di Parigi.

"Il metodo non si basa su modificazioni genetiche ma sulla manipolazione della naturale flora batterica dell'apparato riproduttivo degli insetti. In pratica, attraverso la somministrazione di un antibiotico, il batterio Wolbachia viene rimosso dalle cellule del tessuto riproduttivo della zanzara tigre e viene sostituito, tramite microiniezione embrionale, da varianti diverse dello stesso batterio prelevate, nel nostro caso, dalla zanzara comune e dal moscerino della frutta", spiega il ricercatore ENEA Riccardo Moretti. "La prima variante del batterio Wolbachia rende i maschi in grado di sterilizzare le femmine selvatiche con cui si accoppiano, mentre è la seconda variante che interferisce sulla trasmissione dei virus", aggiunge.

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