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Dopo la Cina, Hong Kong dice basta al mercato dell'avorio

Dal 2021 stop al commercio, pene fino a 10 anni di carcere

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Dopo la Cina, che alla fine del 2017 ha messo al bando il commercio di avorio, anche Hong Kong dice basta al mercato macchiato dal sangue degli elefanti. Il Parlamento dell'ex colonia britannica, infatti, in settimana ha votato per fermare la compravendita di avorio, che diventerà illegale dal 2021. La decisione è stata salutata con favore dagli ambientalisti, che individuano nell'isola il più grande mercato al dettaglio per le zanne d'elefante.

In base alla nuova legge chi viene sorpreso a contrabbandare avorio, o parti di altre specie in pericolo d'estinzione, rischierà fino a 10 anni di carcere, contro i 2 attuali, e una multa fino a 10 milioni di dollari locali, circa un milione di euro.

La misura ha raccolto i commenti positivi del mondo ambientalista. "E' un gran giorno per gli elefanti", ha detto l'attivista Alex Hofford di WildAid Hong Kong. "Un divieto sulle vendite di avorio con pene più pesanti a Hong Kong mostra un chiaro impegno per il futuro degli elefanti africani", ha affermato Cheryl Lo del World Wildlife Fund, secondo cui "ciò contribuirà a invertire la tendenza del bracconaggio degli elefanti e del traffico illecito". Il Wwf ha invitato i governi di altri Paesi asiatici come Giappone, Vietnam, Laos e Cambogia a introdurre un divieto simile.

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