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Salvare il leopardo delle nevi, petizione a summit 12 Paesi

Fra le 200mila firme anche Leo DiCaprio. Wwf, habitat a rischio

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Nuovo sos per il leopardo delle nevi.

Una petizione globale con oltre 200mila firme, fra cui quelle degli attori Leonardo DiCaprio e Megan Fox, approda all'International Snow Leopard Summit and Ecosystem Forum che si è aperto oggi a Bishkek, in Kyrgyzstan, dove sono riuniti i leader dei 12 Paesi in cui è presente questa specie, fra le più rare del mondo, di cui restano circa 4.000 esemplari.

Lo ricorda il Wwf - che ha promosso la petizione con Snow Leopard Trust e Nabu - spiegando che il leopardo delle nevi (Panthera uncia) si trova ancora in maniera frammentata tra le montagne di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. Un recente studio dell'Ufficio Traffic, "denuncia l'uccisione di circa 450 esemplari di leopardo delle nevi ogni anno da bracconieri, un massacro legato al commercio illegale di fauna selvatica, la stessa piaga che sta decimando elefanti, rinoceronti e tigri in Asia e in Africa" aggiunge il Wwf.



"Recenti studi - afferma il Wwf - segnalano che il cambiamento climatico potrebbe cancellare oltre due terzi degli habitat del leopardo delle nevi nei prossimi 50 anni. Questa minaccia, insieme ai progetti infrastrutturali che frammentano i corridoi naturali fondamentali per la specie, renderà più veloce l'estinzione". Ma una "prima notizia positiva arriva proprio in queste ore dal Nepal che ha presentato per primo un piano di gestione per la specie che affronta in modo specifico il tema del cambiamento climatico e i suoi effetti sugli habitat", fa sapere la ong.

Il Wwf chiede ai leader dei paesi chiave per la specie, che includono potenze come Russia, Cina e India, di "rafforzare gli impegni presi in precedenza per evitare danni irreversibili a un territorio conosciuto come la 'grande riserva idrica del pianeta': i 20 grandi fiumi asiatici presenti in questi territori rischiano infatti di ridurre la loro portata a causa dei cambiamenti climatici". Si tratta di habitat "strategici per la specie e soprattutto per il benessere di centinaia di milioni di persone che beneficiano delle importanti risorse idriche presenti in quelle aree".

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