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Con cambiamento climatico meno uccelli canterini a primavera

Studio, adattamento difficile per 9 specie di migratori americani

Redazione ANSA ROMA

In futuro le primavere rischiano di essere più silenziose in Nord America, dove il cambiamento climatico sta alterando il delicato orologio stagionale a cui gli uccelli migratori canterini si affidano per riprodursi e allevare la prole. L'allarme arriva da un team di esperti degli atenei di Florida, Connecticut e Illinois, pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

Gli uccelli lasciano le proprie case in America Centrale e Meridionale in base ai cambiamenti nelle ore di luce diurne, un fattore che non è modificato dal riscaldamento globale. Per il successo riproduttivo, spiegano i ricercatori, le specie devono arrivare nei luoghi di riproduzione quando inizia la crescita primaverile delle piante e si registra un boom nella presenza di insetti. Il cambiamento climatico ha però comportato delle variazioni nel principio della primavera, variazioni che mettono in pericolo la crescita dei nuovi esemplari.

Nella parte orientale del Nord America la primavera sta iniziando sempre prima, mentre nella parte occidentale sta ritardando. Di conseguenza le specie di migratori che nidificano nelle foreste temperate orientali tendono ad arrivare troppo tardi, quando gli insetti stanno diminuendo, mentre le specie che vanno a Ovest arrivano troppo presto, quando ancora le temperature sono rigide e il cibo è scarso.

Gli studiosi hanno preso in esame 48 specie di uccelli migratori canterini. Nove di queste specie, avvertono, non sembrano in grado di raggiungere i territori di riproduzione al momento giusto, e questo mette in pericolo il loro futuro successo riproduttivo. Le specie in questione, che un domani rischiano di non far più sentire il loro canto, sono pigliamosche crestato maggiore, ministro, piranga scarlatta, beccogrosso pettorosa, piui di bosco orientale, cuculo beccogiallo, parula americana, parula aliazzurre e parula di Townsend.

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