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Orso del sole ripreso in una foresta in Myanmar

Nell'ambito del progetto di conservazione promosso dall'istituto Oikos

Redazione ANSA

Un orso malese, classificato vulnerabile dalla Lista Rossa della Iucn (International Union for Conservation of Nature), è stato ripreso mentre si strofina la schiena contro un albero nelle foreste del Rakhine, nel nord ovest del Myanmar, in alcuni video realizzati da Istituto Oikos Onlus - organizzazione non-profit impegnata in Italia e nel mondo per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Sono immagini riprese nell'ambito del progetto Conservation of Sun Bear in Myanmar - finanziato da Fondazione Segré, promosso da Istituto Oikos e condotto in collaborazione con Wildlife Conservation Society e altre Ong locali - che mira alla conservazione di una delle specie più a rischio del sud-est asiatico.

L'orso malese è chiamato anche orso del sole per la caratteristica macchia giallo-arancio a forma di ferro di cavallo sul petto. "Le fototrappole sono uno strumento oggi ampiamente utilizzato nelle indagini sugli animali selvatici - racconta Filippo Zibordi, zoologo di Istituto Oikos e responsabile delle attività sul campo -. Permettono di identificare gli orsi, capire se sono maschi o femmine e dunque effettuare delle stime sul loro numero e sulle zone frequentate". Nell'ambito del progetto "di fototrappole ne sono state posizionate, lungo appositi percorsi, ben 120. Un risultato già di per sé straordinario, considerando anche le difficoltà logistiche di lavorare in ambienti forestali come quelli del sud-est asiatico, dove non ci sono strade e per muoversi è necessario spostarsi a piedi o in barca, dormendo in campi base improvvisati" fa sapere Oikos.



Il progetto, che si concluderà nel 2020, ha l'obiettivo di sostenere la tutela dell'orso malese e, al contempo, anche altre specie animali che con l'orso condividono gli stessi habitat.

Agli studi sul campo con fototrappole e percorsi nella foresta alla ricerca di tracce si affiancano iniziative di gestione sostenibile e comunitaria delle foreste (il progetto mira a proteggerne una superficie pari a 15.000 acri) e attività informative rivolte alle comunità locali.

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