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In Australia api e vespe 'mortali' quanto i serpenti

Università di Melbourne, allergie si rivelano fatali

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - Che la fauna australiana annoveri alcuni degli esemplari più velenosi al mondo non è un mistero, ma uno studio alza l'allerta nei confronti di api e vespe: insetti che spaventano meno di serpenti, ragni e meduse ma che sono altrettanto o più pericolosi per l'uomo. Negli incontri ravvicinati di questo tipo le allergie si rivelano spesso fatali.

Nel suo primo studio di questo genere l'Università di Melbourne, come riportato dal sito News.com.au, ha rilevato che oltre la metà delle morti da morsi e punture di animali velenosi tra il 2000 e il 2013 è stata causata da shock anafilattico.

Rispetto ai serpenti, l'insieme di api, vespe e calabroni ha causato il doppio dei ricoveri e lo stesso numero di vittime (27). Su 42 mila persone finite in ospedale negli ultimi 13 anni per morsi e punture velenosi, un terzo è stata punta da api. Tra gli insospettabili pericolosi che vivono nel proprio giardino ci sono anche formiche e zecche. Secondo il rapporto questi insetti hanno causato più vittime di ragni e meduse: in 13 anni 5 persone sono morte e oltre 4.500 sono finite in ospedale per i loro morsi. Nello stesso intervallo temporale nessuno è morto morso da ragno e solo tre persone sono decedute a causa del veleno della famigerata cubomedusa.

La maggior parte delle persone ricoverate o morte si trovava in aree molto popolate, spiega al sito australiano Ronelle Welton, dell'Unità australiana veleni. "Più della metà dei decessi è avvenuta dentro casa e quasi due terzi si è verificata in zone non isolate, come potremmo aspettarci, ma in grosse città o aree dove le cure sanitarie sono velocemente accessibili". Per lo più, sottolineano i ricercatori, sono le reazioni allergiche a rivelarsi fatali: la metà delle persone decedute dopo un morso di serpente aveva fatto in tempo a recarsi in ospedale, mentre solo il 44% di chi è morto per reazione allergica alla puntura di un insetto ci era riuscito.(ANSA).

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