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Nel Dna 'vagabondo' il segreto degli squali balena

Nuovo metodo per controllare lo stato di salute dei mari

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il Dna 'vagabondo' disperso in mare può raccontare lo stato di salute di intere popolazioni di pesci: è stato fatto raccogliendo il materiale genetico del più grande squalo del mondo senza neanche dover toccare questi giganti dei mari. Il lavoro guidato da Philip Thomsen, dell'università di Copenhagen, e pubblicato su Nature Ecology & Evolution, ha dimostrato la possibilità di monitorare le specie selvatiche senza usare metodi costosi e invasivi. Che siano cellule morte, feci o peli, ogni essere vivente disperde costantemente qualcosa nell'ambiente quando si muove. Raccogliendo semplicemente 30 litri di acqua nelle zone popolate da questi pesci, i ricercatori sono riusciti a stimare il numero dei più grandi squali esistenti nel Golfo Persico e a dimostrare che questa popolazione è geneticamente differente da quella che popola l'oceano Atlantico.

Si tratta della prima sperimentazione di questa tecnica per monitorare una particolare specie e potrebbe aprire la strada a una rivoluzione nei metodi di tutela e controllo degli ambienti marini, applicabile ovunque e per qualsiasi specie animale e soprattutto con costi molto bassi.

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