ROMA - La recrudescenza globale delle infestazioni delle cimici da letto potrebbe essere spiegata con una nuova resistenza 'fisica' ai comuni insetticidi. Lo suggerisce una ricerca dell'Università di Sydney pubblicata su Plos One secondo la quale questi insetti, fortemente infestanti, avrebbero sviluppato una spessa cuticola che permetterebbe loro di sopravvivere all'esposizione ai comuni prodotti usati per le disinfestazioni.
Le cimici dei letti, vero incubo non solo per le abitazioni private ma in particolare per alberghi, ospedali e per tutte le strutture che hanno a che fare con l'ospitalità, sono piccoli insetti che si nutrono di sangue (ematofagi) e tendono a vivere nelle stanze da letto e a pungere le persone nel corso della notte. Le punture non sono pericolose ma provocano arrossamenti cutanei e prurito. Più che altro sono insetti capaci di diffondersi molto velocemente e necessitano di interventi professionali per essere eliminati.
"Le nuove scoperte rivelano che uno dei modi con cui le cimici resistono agli insetticidi consiste nell'aver sviluppato una 'pelle' più spessa", spiega uno degli autori dello studio.
Le cimici dei letti, prosegue, "come tutti gli insetti, sono coperti da un esoscheletro chiamato cuticola. Col microscopio elettronico a scansione abbiamo confrontato lo spessore della cuticola di campioni di cimici resistenti ai prodotti con quelli di altri esemplari rimasti più facilmente uccisi". Notevoli le differenze osservate: più era spessa la cuticola, più le cimici sopravvivevano.