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Roma invasa da topi, gabbiani e pappagalli

Pronto un piano da 1,250 milioni di euro per la derattizzazione

Redazione ANSA

Roma invasa da topi, gabbiani e pappagalli. Un piano da 1 milione e 250 mila euro per triplicare gli interventi di derattizzazione è stato presentato da Ama al Campidoglio durante il "tavolo tecnico sulle specie infestanti e problematiche" che si è tenuto nelle scorse settimane. Gli interventi di derattizzazione in città, su impulso della gestione commissariale di Francesco Paolo Tronca, in realtà, sono già aumentati: da metà gennaio ad oggi ne sono stati realizzati quasi mille, quasi tutti in centro, a fronte dei 1.700 condotti in otto mesi del 2015 (182 in centro).

"A partire dall'esperienza degli scorsi anni - si legge nel documento finale del tavolo - in cui a richiesta sono stati effettuati circa 1.500-2.000 interventi di derattizzazione all'anno su una rete di strade corrispondente a meno del 2% della intera rete stradale urbana, Ama ha presentato un piano di derattizzazione basato su 4 fasi principali: rilevamento delle cause dell'infestazione; posa di esche placebo e in caso di infestazione accertata sostituzione con esche ratticide. Nelle stime di Ama, un simile piano potrebbe arrivare alla realizzazione di circa 6.000-7.000 interventi programmati di derattizzazione, capaci di coprire tra l'8 e il 10% della rete stradale urbana, con un costo stimato complessivo intorno a 1.250.000 euro.

Non solo alle prese con guano e topi, tra gli altri grattacapi del Campidoglio ci sono anche i gabbiani che proliferano in città. "Il gabbiano reale urbano è in forte e continuo aumento - recita il documento finale del tavolo tecnico sulle specie infestanti e problematiche che si è riunito nelle scorse settimane a Palazzo Senatorio -, la sua presenza si è più che quadruplicata, sul territorio, solo negli ultimi 20 anni e si è riversato nelle aree centrali probabilmente anche in conseguenza della recente chiusura della discarica di Malagrotta. Seguendo i calcoli del direttore scientifico e zoologico della Fondazione Bioparco di Roma, a partire dalla presenza al 2014 di 1.000-1.500 coppie (dunque circa 3000), si giunge ad una stima tra 7.800 e 11.700 gabbiani presenti in città".

"La problematicità dei gabbiani impatta essenzialmente su aspetti sociali più che sanitari - spiega il tavolo -: i danni economici, la predazione di piccoli animali, il rumore, i danni ai monumenti e l'aggressività (si sono registrati episodi di vera e propria 'aggressione' di bambini) sono i principali aspetti che creano allarme sociale a proposito di questi animali". Trattandosi di una specie problematica protetta in quanto selvatica, non è possibile ipotizzare interventi di riduzione diretta della popolazione: le uniche esperienze sono limitate alla sterilizzazione delle uova nei nidi, operazione peraltro che risulterebbe alquanto complessa nella città di Roma, per le caratteristiche stesse dei tetti degli edifici. Pertanto, la strategia di controllo di questa specie non può che essere centrata sulla bonifica dei siti in cui siano esposti all'aperto cibo e rifiuti organici, il corretto conferimento dei rifiuti organici porta a porta, la repressione dell'abbandono di rifiuti.

Da anni poi colonie di specie non autoctone, come i pappagalli parrocchetti dal collare e parrocchetti monaco, si sono estese in tutta la città. Dal parco della Caffarella, a Villa Pamphili e a Villa Borghese i pappagalli si vedono ormai ovunque, dalla Garbatella ai giardini del Quirinale. Si fanno largo e cercano di sopraffare altre specie come passerotti, piccioni e gabbiani. 

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