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Sversamento greggio: moria di pesci, allarme per uccelli

Summit in Capitaneria Porto con inviati ministro ambiente

Redazione ANSA

Il greggio fuoriuscito domenica sera dall'oleodotto Iplom a Genova ha causato una moria di pesci e sta mettendo in pericolo molti uccelli che vivevano nei torrenti e in mare. L'allarme arriva dalla responsabile della Lav di Genova, Daniela Filippi, che solo ieri ha soccorso e salvato 27 germani reali completamente coperti di greggio e incapaci di volare. "Tredici di loro ora stanno bene, gli altri invece sono gravi perché hanno respirato le esalazioni del petrolio". Un germano reale coperto di petrolio è stato segnalato alla guarda zoofila Gian Luigi Termanini dai portuali del terminal Messina, nel porto di Genova, e conferma che il greggio è arrivato in mare, dentro lo scalo, fra i moli. Una moria di pesci è segnalata alla foce, dove sono affiorati cefali e altre specie di pesci che vivono in mare nei pressi del torrente Polcevera. Più a monte, nel rio Pianego e nel Fegino, vicino alla zona del guasto, gli abitanti segnalano una moria di rane. "La cosa più triste è accorgersi che i greti dei nostri torrenti, sino a sabato habitat ideale di molti uccelli e altri animali, sono all'improvviso diventati un deserto quasi senza segnali di vita animale" dicono i residenti. Alcune associazioni animaliste ed ambientalista genovesi stanno pensando di costituirsi parte civile per chiedere i danni ai responsabili del disastro ambientale che ha colpito la Valpolcevera.

Proseguono, intanto, le operazioni per impedire che il greggio arrivi in mare aperto. In Valpolcevera è iniziata la bonifica ambientale per rimuovere il petrolio che impregna i greti del rio Pianego e dei torrenti Polcevera e Fegino. Dalle prime luci di stamane squadre di tecnici specializzati di ditte chiamate dalla società Iplom stanno operando con autospurghi e ruspe nei pressi delle barriere create ieri con le panne, dove si è accumulato più greggio. In mare invece operano ancora i militari della Capitaneria del Porto con motovedette e gommoni che stanno effettuando un monitoraggio per controllare che le tracce di greggio giunte in porto non escano aldilà della diga foranea e, quindi in mare aperto.

Il vento forte che sin dalle prime ore di stamane spira dalle montagne verso la costa della Liguria, sta spingendo il petrolio dai greti dei fiumi nel mare del porto: per questo motivo è bene accelerare le operazioni di bonifica. É quanto è emerso da un summit che si è svolto stamane nella Capitaneria di Porto di Genova e a cui hanno preso parte due tecnici dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) inviati dal ministro all'Ambiente Gianluca Galletti, che sin da domenica sera segue con attenzione quanta sta accadendo in Valpolcevera. 

Anatre, aironi, papere, germani e oche. Sono decine gli esemplari soccorsi dall'Enpa di Genova. Intervenuti nelle ore immediatamente successive al disastro, i volontari stanno attualmente presidiando la zona con una unità di intervento rapido dispiegata sul territorio alla ricerca di animali in difficoltà. L'Enpa genovese, d'intesa con i Vigili del Fuoco e con le altre autorità impegnate nella zona del Polcevera, ha inoltre attivato un numero di emergenza – lo 010.5531696 - al quale residenti e istituzioni possono inoltrare segnalazioni relative ad animali in difficoltà.

Una volta prelevati dall'area inquinata, i selvatici, intrisi di petrolio e con gravissimi sintomi di intossicazione, vengono portati presso la sede della Sezione genovese dove i volontari li trattano prima con oli vegetali leggeri, per pulire le piume dal petrolio, quindi con detergenti neutri per rimuovere gli agenti contaminanti. "Poi – spiega Massimo Pigoni, responsabile della Protezione Animali genovese e vicepresidente nazionale di Enpa – non resta altro che incrociare le dita, sperando che i livelli di intossicazione non siano letali". Questo è quanto accade nel migliore dei casi, perché sovente gli animali arrivano alla sede Enpa privi di vita. 

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