Nella bozza, si chiede l'impegno del Consiglio di Sicurezza delle Onu ad "intraprendere azioni chiare per attuare la soluzione dei due Stati e di "stabilire una tempistica" per il processo politico e i negoziati. Si prevede inoltre che i leader arabi chiedano "misure urgenti per un cessate il fuoco immediato e permanente, porre fine all'aggressione nella Striscia di Gaza, fornire protezione ai civili e rilasciare prigionieri e detenuti".
Il testo della bozza finale della dichiarazione chiede il "ritiro delle forze di occupazione israeliane da tutte le aree della Striscia di Gaza", la revoca dell'assedio imposto su di essa e la riapertura di tutti i valichi per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari.
I leader arabi, secondo il documento, ritengono Israele responsabile anche della distruzione delle città e delle infrastrutture civili nella Striscia ribadendo il loro "rifiuto categorico di qualsiasi tentativo di sfollare con la forza i palestinesi dalle loro terre nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est".
In un altro capitolo i leader arabi affermano "il totale e deciso rifiuto di qualsiasi sostegno a gruppi armati o milizie che operano al di fuori dell'autonomia degli Stati e che perseguono o eseguono programmi esterni in conflitto con gli interessi superiori degli Stati arabi".
Gli Stati arabi concordano "sul principio della difesa della propria autonomia e integrità territoriale e sulla necessità di proteggere le proprie istituzioni nazionali da qualsiasi tentativo esterno di aggressione, imposizione, influenza, indebolimento dell'autonomia o compromissione dei loro interessi" Infine, nella bozza delle conclusioni del vertice Manama, respingono inequivocabilmente "motivi e giustificazioni" del terrorismo e sottolineano la necessità di "tagliare le sue fonti di finanziamento", sostenendo al contempo gli sforzi internazionali per combattere le organizzazioni terroristiche
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